Nel dibattito pedagogico contemporaneo, il Progetto di Vita rappresenta una delle sfide più rilevanti per la costruzione di percorsi inclusivi e autodeterminati. Esso non va inteso come un mero adempimento burocratico, bensì come un dispositivo complesso e multidimensionale, capace di sostenere e orientare le scelte esistenziali attraverso un dialogo costante tra aspirazioni personali, contesti di vita e opportunità sociali. Questa prospettiva si fonda sul costrutto della Qualità di Vita, concepita come dimensione situata, dialogica e partecipata, che pone la persona al centro del processo educativo, riconoscendola e valorizzandola come protagonista attiva del proprio sviluppo. A partire da tali premesse, il contributo propone l’integrazione di due paradigmi complementari: lo Universal Design for Transition (UDT), che offre una cornice pedagogica volta a garantire accessibilità e continuità nei passaggi di vita, e il Life Designing, un approccio narrativo che accompagna le persone nelle transizioni più critiche, fornendo strumenti per la costruzione consapevole e socialmente situata del proprio progetto di vita. L’elaborazione di un paradigma integrato consente di individuare nella narrazione e nell’autodeterminazione due mediatori fondamentali, in grado di tradurre i principi teorici in pratiche educative concrete ed efficaci. In questo framework, il Progetto di Vita si configura come un processo educativo e culturale di trasformazione, finalizzato a promuovere inclusione, qualità della vita e partecipazione attiva nelle diverse sfere dell’esperienza umana. Tra le applicazioni operative ispirate a questo approccio, l’app Mi racconto si distingue come strumento digitale che, attraverso la narrazione, favorisce l’autodeterminazione e supporta la definizione di percorsi di vita significativi.
Il Progetto di Vita. Verso un paradigma integrato tra Universal Design for Transition e Life Designing
Sgambelluri R.;Placanica F.
2025-01-01
Abstract
Nel dibattito pedagogico contemporaneo, il Progetto di Vita rappresenta una delle sfide più rilevanti per la costruzione di percorsi inclusivi e autodeterminati. Esso non va inteso come un mero adempimento burocratico, bensì come un dispositivo complesso e multidimensionale, capace di sostenere e orientare le scelte esistenziali attraverso un dialogo costante tra aspirazioni personali, contesti di vita e opportunità sociali. Questa prospettiva si fonda sul costrutto della Qualità di Vita, concepita come dimensione situata, dialogica e partecipata, che pone la persona al centro del processo educativo, riconoscendola e valorizzandola come protagonista attiva del proprio sviluppo. A partire da tali premesse, il contributo propone l’integrazione di due paradigmi complementari: lo Universal Design for Transition (UDT), che offre una cornice pedagogica volta a garantire accessibilità e continuità nei passaggi di vita, e il Life Designing, un approccio narrativo che accompagna le persone nelle transizioni più critiche, fornendo strumenti per la costruzione consapevole e socialmente situata del proprio progetto di vita. L’elaborazione di un paradigma integrato consente di individuare nella narrazione e nell’autodeterminazione due mediatori fondamentali, in grado di tradurre i principi teorici in pratiche educative concrete ed efficaci. In questo framework, il Progetto di Vita si configura come un processo educativo e culturale di trasformazione, finalizzato a promuovere inclusione, qualità della vita e partecipazione attiva nelle diverse sfere dell’esperienza umana. Tra le applicazioni operative ispirate a questo approccio, l’app Mi racconto si distingue come strumento digitale che, attraverso la narrazione, favorisce l’autodeterminazione e supporta la definizione di percorsi di vita significativi.| File | Dimensione | Formato | |
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