Nell’ambito delle scienze umane e sociali, le metodologie qualitative e, tra queste, l’utilizzo delle pratiche artistiche nei processi di ricerca-azione con i giovani si configurano sempre più come strumenti di inclusione (Fisher e Phelps, 2006), fattori catalizzanti in termini di coinvolgimento civico, nonché occasioni di riflessione su specifici problemi pedagogico-sociali (Reason e Bradbury, 2001). Nondimeno, la pluralità metodologica e la multidisciplinarità rappresentano basi solide su cui costruire processi trasformativi che favoriscano il rimodellamento delle cornici di riferimento problematiche e offrano preziosi momenti di riflessione e di scelta. Cosicché, quanto più tale scelta si rivelerà adeguata, tanto più rinforzerà positivamente l’immagine che i soggetti coinvolti nei processi formativi-trasformativi hanno di sé (Mezirow, 2000). A partire da queste premesse, il presente contributo intende focalizzarsi su un progetto di ricerca realizzato a Milano, presso il Liceo Artistico Statale “Umberto Boccioni”, nato dalla collaborazione tra l’istituzione scolastica e la sede italiana della International Association of Color Consultants (IACC-Italia), di cui anche l’autore è componente. La progettazione partecipata ha visto il coinvolgimento dei docenti, degli studenti e dei loro familiari nell’opera di riqualificazione degli ambienti della scuola (aule, corridoi, atrio) attraverso l’uso consapevole del colore. Sviluppata nell’ambito delle 200 ore di alternanza scuola-lavoro, previste per i Licei dalla Legge 107/2015, l’esperienza formativa teorico-pratica non solo ha migliorato gli ambienti sotto l'aspetto estetico e percettivo, ma ha valorizzato il benessere relazionale e il consolidamento dei legami comunitari di tutti gli attori coinvolti, rendendoli i principali artefici della progettazione di strategie di intervento per migliorare la condizione di giovani inseriti in contesti educativo-formativi (Creswell et al., 2007). Attraverso il re-design cromatico dei principali spazi di apprendimento e di interazione all’interno dell’edificio, gli studenti hanno avuto la possibilità concreta di sperimentare il potere trasformativo della ricerca pedagogica in sinergia con le pratiche artistiche e, nello specifico, delle tecniche dell’elaborazione grafica e pittorica e delle regole dell’ergonomia visiva, al fine di risolvere le problematiche di ipo-stimolazione tipiche di molti istituti scolastici italiani, influendo positivamente sulla qualità percettiva degli ambienti (Mahnke, 1996).

Valorizzare il benessere relazionale ed emotivo attraverso le pratiche artistiche in educazione. Un caso di studio

Farina, T.
2025-01-01

Abstract

Nell’ambito delle scienze umane e sociali, le metodologie qualitative e, tra queste, l’utilizzo delle pratiche artistiche nei processi di ricerca-azione con i giovani si configurano sempre più come strumenti di inclusione (Fisher e Phelps, 2006), fattori catalizzanti in termini di coinvolgimento civico, nonché occasioni di riflessione su specifici problemi pedagogico-sociali (Reason e Bradbury, 2001). Nondimeno, la pluralità metodologica e la multidisciplinarità rappresentano basi solide su cui costruire processi trasformativi che favoriscano il rimodellamento delle cornici di riferimento problematiche e offrano preziosi momenti di riflessione e di scelta. Cosicché, quanto più tale scelta si rivelerà adeguata, tanto più rinforzerà positivamente l’immagine che i soggetti coinvolti nei processi formativi-trasformativi hanno di sé (Mezirow, 2000). A partire da queste premesse, il presente contributo intende focalizzarsi su un progetto di ricerca realizzato a Milano, presso il Liceo Artistico Statale “Umberto Boccioni”, nato dalla collaborazione tra l’istituzione scolastica e la sede italiana della International Association of Color Consultants (IACC-Italia), di cui anche l’autore è componente. La progettazione partecipata ha visto il coinvolgimento dei docenti, degli studenti e dei loro familiari nell’opera di riqualificazione degli ambienti della scuola (aule, corridoi, atrio) attraverso l’uso consapevole del colore. Sviluppata nell’ambito delle 200 ore di alternanza scuola-lavoro, previste per i Licei dalla Legge 107/2015, l’esperienza formativa teorico-pratica non solo ha migliorato gli ambienti sotto l'aspetto estetico e percettivo, ma ha valorizzato il benessere relazionale e il consolidamento dei legami comunitari di tutti gli attori coinvolti, rendendoli i principali artefici della progettazione di strategie di intervento per migliorare la condizione di giovani inseriti in contesti educativo-formativi (Creswell et al., 2007). Attraverso il re-design cromatico dei principali spazi di apprendimento e di interazione all’interno dell’edificio, gli studenti hanno avuto la possibilità concreta di sperimentare il potere trasformativo della ricerca pedagogica in sinergia con le pratiche artistiche e, nello specifico, delle tecniche dell’elaborazione grafica e pittorica e delle regole dell’ergonomia visiva, al fine di risolvere le problematiche di ipo-stimolazione tipiche di molti istituti scolastici italiani, influendo positivamente sulla qualità percettiva degli ambienti (Mahnke, 1996).
2025
9791255683087
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/356670
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