In our time marked by individual and collective vulnerability, the artistic production of people with disabilities offers a look into the structures of imagination, the links with archetypes, the concept of inspiration, and existential experience as a generative filter of new and unusual cosmogonies. The work of artists who embody neurodivergence, diversity, and disability, offers a new and original point of view on art, allows new interpretations, and produces signs, symbols, and styles to question through the epistemological lens of special education. Starting from the artworks of the patients housed in the nineteenth century asylums, from diagnostic purposes to an aesthetic categorization, the valorization of the artist as an individual and as a category is achieved. This work aims to contribute to the search for new interpretative canons in different frameworks, crossing the tradition with different hermeneutics and paving the way for new epistemologies and views, where inclusion is a construct permeating cultural products beyond labels and barriers.

Nel nostro tempo segnato da tracce di vulnerabilità individuale e collettiva, la produzione artistica delle persone con disabilità offre uno sguardo sulle strutture dell’immaginario, sui legami con gli archetipi, sul concetto di ispirazione e sull’esperienza esistenziale quale filtro generativo di nuove e inusitate cosmogonie. L’opera degli artisti che incarnano l’esperienza della neuro divergenza, della diversità e della disabilità restituisce un punto di vista nuovo e originale sull’arte, offre nuove chiavi di lettura e produce segni, simboli e stili da interrogare con le lenti epistemologiche della pedagogia speciale. A partire dall’attenzione per le opere artistiche dei pazienti ospitati nei manicomi dell’Ottocento, dalla finalità diagnostica alla categorizzazione estetica, si giunge alla valorizzazione dell’artista, quale singolo e quale categoria. Questo lavoro intende contribuire alla ricerca di altri canoni interpretativi in diverse prospettive, attraversando la tradizione con ermeneutiche differenti e aprendo la strada a nuove epistemologie, e alle prospettive offerte dall’inclusione quale costrutto che permea di sé i prodotti culturali aldilà di etichette e barriere.

Arte irregolare. Connessioni, confini, visioni. Oltre le etichette verso una nuova estetica inclusiva. Outsider art. Connections, boundaries, visions. Beyond labels towards a new inclusive aesthetics.

Salis, Francesca;
2023-01-01

Abstract

In our time marked by individual and collective vulnerability, the artistic production of people with disabilities offers a look into the structures of imagination, the links with archetypes, the concept of inspiration, and existential experience as a generative filter of new and unusual cosmogonies. The work of artists who embody neurodivergence, diversity, and disability, offers a new and original point of view on art, allows new interpretations, and produces signs, symbols, and styles to question through the epistemological lens of special education. Starting from the artworks of the patients housed in the nineteenth century asylums, from diagnostic purposes to an aesthetic categorization, the valorization of the artist as an individual and as a category is achieved. This work aims to contribute to the search for new interpretative canons in different frameworks, crossing the tradition with different hermeneutics and paving the way for new epistemologies and views, where inclusion is a construct permeating cultural products beyond labels and barriers.
2023
FrancoAngeli
Nel nostro tempo segnato da tracce di vulnerabilità individuale e collettiva, la produzione artistica delle persone con disabilità offre uno sguardo sulle strutture dell’immaginario, sui legami con gli archetipi, sul concetto di ispirazione e sull’esperienza esistenziale quale filtro generativo di nuove e inusitate cosmogonie. L’opera degli artisti che incarnano l’esperienza della neuro divergenza, della diversità e della disabilità restituisce un punto di vista nuovo e originale sull’arte, offre nuove chiavi di lettura e produce segni, simboli e stili da interrogare con le lenti epistemologiche della pedagogia speciale. A partire dall’attenzione per le opere artistiche dei pazienti ospitati nei manicomi dell’Ottocento, dalla finalità diagnostica alla categorizzazione estetica, si giunge alla valorizzazione dell’artista, quale singolo e quale categoria. Questo lavoro intende contribuire alla ricerca di altri canoni interpretativi in diverse prospettive, attraversando la tradizione con ermeneutiche differenti e aprendo la strada a nuove epistemologie, e alle prospettive offerte dall’inclusione quale costrutto che permea di sé i prodotti culturali aldilà di etichette e barriere.
Internazionale
https://journals.francoangeli.it/index.php/ess/article/view/16374
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
SALIS_ RICCIONI_ Arte irregolare_Connessioni_2023.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: File principale
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Creative commons
Dimensione 894.95 kB
Formato Adobe PDF
894.95 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/328570
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact