Il percorso di specializzazione per il sostegno ha conosciuto, nei diversi cicli, continue modulazioni, in specie nella definizione dei requisiti di accesso. I diversi Atenei hanno trovato soluzioni differenti per armonizzare i diversi segmenti formativi e portarli a sistema. Se il percorso verrà confermato anche nei prossimi anni, potrebbe essere importante ridefinire i tempi e le modalità di accesso, nonché raccogliere e diffondere le buone prassi per dettagliare meglio il profilo formativo dei laboratori e dei percorsi di tirocinio, pur nel rispetto delle specificità legittimamente riconoscibili in ciascuna sede. Sarebbe altresì auspicabile ampliare il profilo di competenze tracciato dal Decreto Ministeriale, sia riconoscendo l’importanza della dimensione valoriale e della pratica riflessiva, sia integrando quegli aspetti richiesti dalla scuola dell’autonomia, quali la ricerca didattica e valutativa, l’innovazione metodologica e disciplinare, la documentazione educativa. L’indagine svolta sugli specializzandi rivela un’utenza per la maggior parte composta da docenti già attivi nel mondo della scuola; per tale motivo, potrebbe essere utile una rimodulazione del percorso, dalla maggior parte degli intervistati percepito come troppo ‘condensato’: oltre a ciò, in un’ottica di formazione integrata, si ritiene importante valorizzare le esperienze pregresse e le competenze maturate nel mondo del lavoro. Infine, i percorsi di tirocinio e i laboratori si rivelano momenti preziosi per implementare forme di didattica e di valutazione per competenze, nonché per orientare in senso riflessivo la formazione docente, sia essa iniziale o di chi già opera nel mondo della scuola. Per le Università, inoltre, essi offrono l’opportunità di stringere relazioni ancora più strette con la realtà scolastica, nonché di favorire quel passaggio ad una didattica sviluppata a partire dai risultati di apprendimento attesi.
Verso una formazione riflessiva del docente specializzato
Salis, Francesca;Fabbri, Viviana
2022-01-01
Abstract
Il percorso di specializzazione per il sostegno ha conosciuto, nei diversi cicli, continue modulazioni, in specie nella definizione dei requisiti di accesso. I diversi Atenei hanno trovato soluzioni differenti per armonizzare i diversi segmenti formativi e portarli a sistema. Se il percorso verrà confermato anche nei prossimi anni, potrebbe essere importante ridefinire i tempi e le modalità di accesso, nonché raccogliere e diffondere le buone prassi per dettagliare meglio il profilo formativo dei laboratori e dei percorsi di tirocinio, pur nel rispetto delle specificità legittimamente riconoscibili in ciascuna sede. Sarebbe altresì auspicabile ampliare il profilo di competenze tracciato dal Decreto Ministeriale, sia riconoscendo l’importanza della dimensione valoriale e della pratica riflessiva, sia integrando quegli aspetti richiesti dalla scuola dell’autonomia, quali la ricerca didattica e valutativa, l’innovazione metodologica e disciplinare, la documentazione educativa. L’indagine svolta sugli specializzandi rivela un’utenza per la maggior parte composta da docenti già attivi nel mondo della scuola; per tale motivo, potrebbe essere utile una rimodulazione del percorso, dalla maggior parte degli intervistati percepito come troppo ‘condensato’: oltre a ciò, in un’ottica di formazione integrata, si ritiene importante valorizzare le esperienze pregresse e le competenze maturate nel mondo del lavoro. Infine, i percorsi di tirocinio e i laboratori si rivelano momenti preziosi per implementare forme di didattica e di valutazione per competenze, nonché per orientare in senso riflessivo la formazione docente, sia essa iniziale o di chi già opera nel mondo della scuola. Per le Università, inoltre, essi offrono l’opportunità di stringere relazioni ancora più strette con la realtà scolastica, nonché di favorire quel passaggio ad una didattica sviluppata a partire dai risultati di apprendimento attesi.File | Dimensione | Formato | |
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