Un’istituzione universitaria può essere definita tale solo se profondamente radicata nel territorio a cui appartiene. È questa la premessa da cui muove il presente contributo che, focalizzandosi sulla proposta educativa dell’ateneo maceratese, costantemente in dialogo con una comunità locale in lento e progressivo rinnovamento, indaga le possibilità di diffondere conoscenze e competenze accademiche di matrice pedagogica nel vivo del tessuto urbano, investendo sulle future generazioni di studenti nell’ambito delle scienze umane e sociali – in particolare, di studenti di sesso maschile – in qualità di “nuovi protagonisti della cura”. A partire dai dati AlmaLaurea sull’occupabilità dei laureati in Scienze pedagogiche, comparati con i dati Istat sulle caratteristiche demografiche del territorio comunale maceratese, gli autori delineano un possibile profilo dei futuri educatori e pedagogisti, ai quali spetta il compito di mettersi al servizio di una comunità locale eterogenea e multietnica, bisognosa di politiche sociali e educative il più possibile inclusive. Ciò che emerge, altresì, è la necessità di un forte investimento formativo – nonché di una rilettura euristica – sul ruolo degli uomini nel caregiving, per rafforzare la presenza di un modello educativo alternativo. Da un lato, lontano dall’autorità patriarcale e, dall’altro, in grado di incarnare competenze e professionalità ispirate a una visione dei ruoli educativi, di cura e di accompagnamento non più declinati esclusivamente al femminile.
Università e territorio: riscoprire le radici locali della cultura nazionale e globale
Stramaglia M.;Romanazzi G.;Farina T.
2022-01-01
Abstract
Un’istituzione universitaria può essere definita tale solo se profondamente radicata nel territorio a cui appartiene. È questa la premessa da cui muove il presente contributo che, focalizzandosi sulla proposta educativa dell’ateneo maceratese, costantemente in dialogo con una comunità locale in lento e progressivo rinnovamento, indaga le possibilità di diffondere conoscenze e competenze accademiche di matrice pedagogica nel vivo del tessuto urbano, investendo sulle future generazioni di studenti nell’ambito delle scienze umane e sociali – in particolare, di studenti di sesso maschile – in qualità di “nuovi protagonisti della cura”. A partire dai dati AlmaLaurea sull’occupabilità dei laureati in Scienze pedagogiche, comparati con i dati Istat sulle caratteristiche demografiche del territorio comunale maceratese, gli autori delineano un possibile profilo dei futuri educatori e pedagogisti, ai quali spetta il compito di mettersi al servizio di una comunità locale eterogenea e multietnica, bisognosa di politiche sociali e educative il più possibile inclusive. Ciò che emerge, altresì, è la necessità di un forte investimento formativo – nonché di una rilettura euristica – sul ruolo degli uomini nel caregiving, per rafforzare la presenza di un modello educativo alternativo. Da un lato, lontano dall’autorità patriarcale e, dall’altro, in grado di incarnare competenze e professionalità ispirate a una visione dei ruoli educativi, di cura e di accompagnamento non più declinati esclusivamente al femminile.File | Dimensione | Formato | |
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