In questo articolo si riesamina criticamente una ricerca sull’influenza di parole chiave sconosciute (non matematicamente rilevanti) presenti nel testo di un problema di matematica sulla risoluzione del problema stesso da parte di giovani studenti. La ricerca, proposta nei primi anni ’90, è stata riproposta con modalità simili tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 allo scopo di: (1) stabilire se i risultati empirici ottenuti nella prima ricerca risultano confermati o attendibili; (2) verificare se strumenti teorici più moderni conducono a risultati di ricerca diversi da quelli ottenuti nella prima ricerca; (3) mostrare come un ampio quadro teorico, molto eterogeneo, sia in grado di fornire interpretazioni o spiegazioni del fenomeno in esame; (4) porre in relazione gli strumenti teorici disponibili all’epoca della ricerca condotta negli anni ’90 (la teoria delle situazioni didattiche di Brousseau) e gli strumenti teorici forniti da altre teorie o approcci di ricerca successivi (in particolare, la teoria dell’oggettivazione di Luis Radford e l’approccio semiocognitivo di Raymond Duval). I risultati della ricerca svolta tra il 2019 e il 2020 confermano e arricchiscono di dettagli i risultati della ricerca condotta negli anni ’90, grazie ai nuovi strumenti di analisi e di interpretazione a disposizione della ricerca in didattica della matematica. Strumenti che fanno parte di teorie parzialmente comparabili e parzialmente compatibili con la teoria delle situazioni didattiche di Brousseau, ma il cui dialogo in chiave ermeneutica, o confronto non epistemologico, risulta di enorme importanza per accedere a chiavi interpretative più raffinate ed efficaci del fenomeno in esame, come la presente ricerca suggerisce.
Parole sconosciute non matematicamente rilevanti: Influenzano davvero la risoluzione di un problema? Un ottimo spunto di riflessione per un dialogo tra diverse teorie
Santi, G.;
2020-01-01
Abstract
In questo articolo si riesamina criticamente una ricerca sull’influenza di parole chiave sconosciute (non matematicamente rilevanti) presenti nel testo di un problema di matematica sulla risoluzione del problema stesso da parte di giovani studenti. La ricerca, proposta nei primi anni ’90, è stata riproposta con modalità simili tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 allo scopo di: (1) stabilire se i risultati empirici ottenuti nella prima ricerca risultano confermati o attendibili; (2) verificare se strumenti teorici più moderni conducono a risultati di ricerca diversi da quelli ottenuti nella prima ricerca; (3) mostrare come un ampio quadro teorico, molto eterogeneo, sia in grado di fornire interpretazioni o spiegazioni del fenomeno in esame; (4) porre in relazione gli strumenti teorici disponibili all’epoca della ricerca condotta negli anni ’90 (la teoria delle situazioni didattiche di Brousseau) e gli strumenti teorici forniti da altre teorie o approcci di ricerca successivi (in particolare, la teoria dell’oggettivazione di Luis Radford e l’approccio semiocognitivo di Raymond Duval). I risultati della ricerca svolta tra il 2019 e il 2020 confermano e arricchiscono di dettagli i risultati della ricerca condotta negli anni ’90, grazie ai nuovi strumenti di analisi e di interpretazione a disposizione della ricerca in didattica della matematica. Strumenti che fanno parte di teorie parzialmente comparabili e parzialmente compatibili con la teoria delle situazioni didattiche di Brousseau, ma il cui dialogo in chiave ermeneutica, o confronto non epistemologico, risulta di enorme importanza per accedere a chiavi interpretative più raffinate ed efficaci del fenomeno in esame, come la presente ricerca suggerisce.File | Dimensione | Formato | |
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