In the era of hyper-connectivity, personal lives have taken on a global dimension of “accelerated existence” in a space-time characterized by the intensity of communication flows. Today, “to be”does not matter as much as “to be present”: making one’s private public.An artificial and artifact need, which concerns the symbolic and cultural meaning of the performance, through the staging “of one’s body, one’s feelings, one’s desires”. The concept of media performance allows us to understand the symbolic con-tents of the current forms of interaction, communication and production of meaning.Narcissism, spectacularization and performativity have even “diverted” childhood, often defrauded of its physiological and healthy innocence, and, paradoxically, adultized by a society of eternal teenagers.Girls pay the highest price, penalized, increas-ingly, by being females: subject to a process of eroticization of the image and identity; protagonists of a phenomenology based on gender stereotypes; target of a sexist and sexualized advertising marketing.

Nell’era dell’iper-connettività, le vite personali hanno assunto la dimensione globale di “esistenze accelerate” in uno spazio-tempo caratterizzato dall’intensità dei flussi di comunicazione. Pertanto, non conta più “essere”,quanto “esserci”, rendendo pubblico il proprio privato.Un bisogno artificiale e artificioso, che concerne il significato simbolico e culturale della performance, attraverso la messinscena “del proprio corpo, dei propri senti-menti, dei propri desideri”. Il concetto di performatività mediatica, in ordine a tali tematiche, permette di decifrare i contenuti simbo-lici delle attuali forme di interazione, comunicazione e produzione di significato.Narcisismo, spettacolarizzazione e performatività hanno “de-viato” anche l’infanzia, spesso defraudata della sua fisiologica e sana peculiarità, e, paradossalmente, adultizzata da una società di eterni adolescenti.A pagarne lo scotto maggiore sono le bambine, penalizzate, viepiù, dall’essere femmine: oggetto di un processo di erotizzazione dell’immagine e dell’identità; protagoniste di per-corsi educativi e formativi modellati sugli stereotipi di genere; de-stinatarie di un marketing pubblicitario sessista e sessualizzato.

Performatività ed erotizzazione dell'infanzia nei media

Romanazzi G.;Farina T.
2020-01-01

Abstract

In the era of hyper-connectivity, personal lives have taken on a global dimension of “accelerated existence” in a space-time characterized by the intensity of communication flows. Today, “to be”does not matter as much as “to be present”: making one’s private public.An artificial and artifact need, which concerns the symbolic and cultural meaning of the performance, through the staging “of one’s body, one’s feelings, one’s desires”. The concept of media performance allows us to understand the symbolic con-tents of the current forms of interaction, communication and production of meaning.Narcissism, spectacularization and performativity have even “diverted” childhood, often defrauded of its physiological and healthy innocence, and, paradoxically, adultized by a society of eternal teenagers.Girls pay the highest price, penalized, increas-ingly, by being females: subject to a process of eroticization of the image and identity; protagonists of a phenomenology based on gender stereotypes; target of a sexist and sexualized advertising marketing.
2020
PROGEDIT
Nell’era dell’iper-connettività, le vite personali hanno assunto la dimensione globale di “esistenze accelerate” in uno spazio-tempo caratterizzato dall’intensità dei flussi di comunicazione. Pertanto, non conta più “essere”,quanto “esserci”, rendendo pubblico il proprio privato.Un bisogno artificiale e artificioso, che concerne il significato simbolico e culturale della performance, attraverso la messinscena “del proprio corpo, dei propri senti-menti, dei propri desideri”. Il concetto di performatività mediatica, in ordine a tali tematiche, permette di decifrare i contenuti simbo-lici delle attuali forme di interazione, comunicazione e produzione di significato.Narcisismo, spettacolarizzazione e performatività hanno “de-viato” anche l’infanzia, spesso defraudata della sua fisiologica e sana peculiarità, e, paradossalmente, adultizzata da una società di eterni adolescenti.A pagarne lo scotto maggiore sono le bambine, penalizzate, viepiù, dall’essere femmine: oggetto di un processo di erotizzazione dell’immagine e dell’identità; protagoniste di per-corsi educativi e formativi modellati sugli stereotipi di genere; de-stinatarie di un marketing pubblicitario sessista e sessualizzato.
Internazionale
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