L'articolo illustra la continuità tra l'atmosfera amichevole e sorridente dell'inizio del I libro del De oratore e la sezione centrale del Iibro II, dedicata da Cicerone ad arguzia e battute di spirito come strumento forense nell'ambito dell'inventio. Vengono approfondite le osservazioni (affidate ai personaggi del dialogo) sull'umorismo come ars e genus, il rapporto con le fonti (tra cui i mimi), gli aspetti innovativi in una molteplice (e tuttora piacevole) casistica. Emerge l'esperienza e l'abilità di Cicerone in questa materia, solo apparentemente frutto d'improvvisazione, diffusa tra i maiores e meritevole di essere coltivata dal perfetto oratore.
Iocus et facetiae nel De oratore di Cicerone
Francesca Boldrer
2018-01-01
Abstract
L'articolo illustra la continuità tra l'atmosfera amichevole e sorridente dell'inizio del I libro del De oratore e la sezione centrale del Iibro II, dedicata da Cicerone ad arguzia e battute di spirito come strumento forense nell'ambito dell'inventio. Vengono approfondite le osservazioni (affidate ai personaggi del dialogo) sull'umorismo come ars e genus, il rapporto con le fonti (tra cui i mimi), gli aspetti innovativi in una molteplice (e tuttora piacevole) casistica. Emerge l'esperienza e l'abilità di Cicerone in questa materia, solo apparentemente frutto d'improvvisazione, diffusa tra i maiores e meritevole di essere coltivata dal perfetto oratore.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Articolo sul tema dell'umorismo in Cicerone tra I e II libro del De oratore.
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