Il contributo individua un percorso di lettura nella trasformazione della nozione di trascendentale da Kant a Foucault, segnalandone le implicazioni speculative anche alla luce di alcuni luoghi della produzione più matura di Foucault, che ne confermano la linea interpretativa di fondo. Al di là dell’aspetto più propriamente tematico, è soprattutto l’impianto epistemologico dell’indagine foucaultiana a rivelare un’attenzione a Kant, che è nello stesso tempo una filiazione e una forzatura. La centralità e insieme l’ambiguità di tale rilettura è attestata in modo particolare dalla nozione di a priori storico (o concreto), che compare già nella Introduzione all’Antropologia kantiana e che Foucault stesso riconosce di aver mutuato proprio da Kant Il pensatore francese imprimerà infatti alla nozione kantiana di a priori una curvatura storica, liberandola da qualsiasi rigorizzazione trascendentale in nome dell’orizzonte intrascendibile della finitudine. Tutte le sue indagini successive, infatti, al di là delle diverse esplorazioni tematiche, saranno puntualmente suffragate da un’istanza epistemica, capace di recepire e tradurre in una nuova forma di radicalismo sistematico ogni ambigua intersezione tra domanda dell’originario e intrascendibilità della finitudine, costantemente in bilico tra Kant e Nietzsche. Ciò che impedirà alle minuziose ricognizioni di Foucault intorno alla storia della follia, della sessualità o della biopolitica di polverizzarsi in un inventario disorganico di ricerche d’archivio sarà precisamente la fedeltà a un’istanza sistematica, che rinunzia ai “privilegi dell’a priori”, recuperandoli però entro un’analitica capace di tenere insieme l’originario e lo storico.
Da Kant a Foucault: il trascendentale e lo storico,
ALICI, Luigino
2011-01-01
Abstract
Il contributo individua un percorso di lettura nella trasformazione della nozione di trascendentale da Kant a Foucault, segnalandone le implicazioni speculative anche alla luce di alcuni luoghi della produzione più matura di Foucault, che ne confermano la linea interpretativa di fondo. Al di là dell’aspetto più propriamente tematico, è soprattutto l’impianto epistemologico dell’indagine foucaultiana a rivelare un’attenzione a Kant, che è nello stesso tempo una filiazione e una forzatura. La centralità e insieme l’ambiguità di tale rilettura è attestata in modo particolare dalla nozione di a priori storico (o concreto), che compare già nella Introduzione all’Antropologia kantiana e che Foucault stesso riconosce di aver mutuato proprio da Kant Il pensatore francese imprimerà infatti alla nozione kantiana di a priori una curvatura storica, liberandola da qualsiasi rigorizzazione trascendentale in nome dell’orizzonte intrascendibile della finitudine. Tutte le sue indagini successive, infatti, al di là delle diverse esplorazioni tematiche, saranno puntualmente suffragate da un’istanza epistemica, capace di recepire e tradurre in una nuova forma di radicalismo sistematico ogni ambigua intersezione tra domanda dell’originario e intrascendibilità della finitudine, costantemente in bilico tra Kant e Nietzsche. Ciò che impedirà alle minuziose ricognizioni di Foucault intorno alla storia della follia, della sessualità o della biopolitica di polverizzarsi in un inventario disorganico di ricerche d’archivio sarà precisamente la fedeltà a un’istanza sistematica, che rinunzia ai “privilegi dell’a priori”, recuperandoli però entro un’analitica capace di tenere insieme l’originario e lo storico.File | Dimensione | Formato | |
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