La recensione evidenzia la problematica di grande interesse e attualità del libro: la “biblioteca proibita” enucleatasi attraverso i divieti censori emessi nei confronti delle opere interpreti delle istanze mistiche e spirituali che dagli anni Ottanta del Seicento, nella fase di assestamento del controllo delle pratiche e degli atteggiamenti religiosi seguìta all’affaire Molinos, furono dichiarate eretiche dalla dottrina ufficiale della Chiesa e, pertanto, condannate. Dalle Censurae librorum della Congregazione del Sant’Uffizio per gli anni 1673-1714 e dai Protocolli della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti per gli anni 1674-1715 emerge una sorta di “scaffale” della produzione editoriale di letteratura spirituale ispirata – in gran parte ma non solo – al pensiero dell’alcantarino aragonese Miguel de Molinos e al “veleno” della quiete insinuato dalla sua Guida spirituale, propagati in forme tentacolari e ingovernabili dagli organi centrali di vigilanza attraverso il veicolo principe della comunicazione: il libro a stampa in volgare.
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Titolo: | Paola Zito, Granelli di senapa all’Indice. Tessere di storia editoriale (1585-1700), Pisa-Roma, Fabrizio Serra editore, 2008, 234 p. (Biblioteca di «Paratesto», 5) |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Rivista: | |
Abstract: | La recensione evidenzia la problematica di grande interesse e attualità del libro: la “biblioteca proibita” enucleatasi attraverso i divieti censori emessi nei confronti delle opere interpreti delle istanze mistiche e spirituali che dagli anni Ottanta del Seicento, nella fase di assestamento del controllo delle pratiche e degli atteggiamenti religiosi seguìta all’affaire Molinos, furono dichiarate eretiche dalla dottrina ufficiale della Chiesa e, pertanto, condannate. Dalle Censurae librorum della Congregazione del Sant’Uffizio per gli anni 1673-1714 e dai Protocolli della Congregazione dell’Indice dei libri proibiti per gli anni 1674-1715 emerge una sorta di “scaffale” della produzione editoriale di letteratura spirituale ispirata – in gran parte ma non solo – al pensiero dell’alcantarino aragonese Miguel de Molinos e al “veleno” della quiete insinuato dalla sua Guida spirituale, propagati in forme tentacolari e ingovernabili dagli organi centrali di vigilanza attraverso il veicolo principe della comunicazione: il libro a stampa in volgare. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11393/47369 |
Appare nelle tipologie: | 01.02 Recensione in rivista |
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File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
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Borraccini_Recensioni_Paratesto_2010.pdf | Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione) | DRM non definito | Open AccessVisualizza/Apri |