Il soggetto protagonista del saggio è l’élite dirigente di una provincia italiana nel cruciale trapasso verso l’unificazione. Ci si è proposti di enucleare alcune caratteristiche dell’incontro di questa compatta compagine cetuale colla politica moderna, così come si venne precisando nel corso del secolo XIX e all’inizio del XX: non privilegiando i casi straordinari dei militanti di professione, degli esuli e di coloro che parteciparono attivamente alla rivoluzione nazionale, ma volendo tracciare un ritratto d’insieme, una immagine collettiva dell’ingresso di un gruppo sociale nella modernità della politica. Si è tenuto conto della dimensione corrente, non eroica, forse addirittura “debole” di un discorso continuamente sospeso tra grande e piccola patria, che proprio da questa ambiguità poté trarre forza, esemplificando pregi e limiti della profonda impronta municipalistica impressa al nuovo stato. Il saggio indaga tramite numerosi esempi l’intreccio tra residenza e persone, che risulta fondamentale per giudicarne il comportamento e si ricollega ad un’antica attitudine di servizio alla collettività locale. Viene tuttavia osservato, e ampiamente esemplificato anche tramite fonti private e epistolari, che quel legame territoriale, così importante per determinare, o comunque facilitare, l’ingresso nella politica moderna, non agì in modo egualmente dinamico nella vita privata e familiare, dove, assai più angustamente, moderazione continuò a significare tradizionalismo, specie nel campo cruciale delle relazioni tra uomini e donne e della formazione delle famiglie.
L'élite pontificia alla prova della politica. Continuità e cesure nel lungo Ottocento.
MAGNARELLI, Paola
2010-01-01
Abstract
Il soggetto protagonista del saggio è l’élite dirigente di una provincia italiana nel cruciale trapasso verso l’unificazione. Ci si è proposti di enucleare alcune caratteristiche dell’incontro di questa compatta compagine cetuale colla politica moderna, così come si venne precisando nel corso del secolo XIX e all’inizio del XX: non privilegiando i casi straordinari dei militanti di professione, degli esuli e di coloro che parteciparono attivamente alla rivoluzione nazionale, ma volendo tracciare un ritratto d’insieme, una immagine collettiva dell’ingresso di un gruppo sociale nella modernità della politica. Si è tenuto conto della dimensione corrente, non eroica, forse addirittura “debole” di un discorso continuamente sospeso tra grande e piccola patria, che proprio da questa ambiguità poté trarre forza, esemplificando pregi e limiti della profonda impronta municipalistica impressa al nuovo stato. Il saggio indaga tramite numerosi esempi l’intreccio tra residenza e persone, che risulta fondamentale per giudicarne il comportamento e si ricollega ad un’antica attitudine di servizio alla collettività locale. Viene tuttavia osservato, e ampiamente esemplificato anche tramite fonti private e epistolari, che quel legame territoriale, così importante per determinare, o comunque facilitare, l’ingresso nella politica moderna, non agì in modo egualmente dinamico nella vita privata e familiare, dove, assai più angustamente, moderazione continuò a significare tradizionalismo, specie nel campo cruciale delle relazioni tra uomini e donne e della formazione delle famiglie.File | Dimensione | Formato | |
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