Nel saggio si ripercorrono le tappe di un rapporto lungo e complesso. Il titolo del volume in cui compare (Il secolo dei giovani) allude proprio alla contraddizione esistente tra la scoperta e la valorizzazione delle generazioni giovani, cavallo di battaglia dei principali regimi novecenteschi, e lo sfruttamento di cui esse furono oggetto sul piano politico, fino alla distruzione fisica durante le numerose e devastanti guerre del XX secolo. A partire dalla essenziale relazione tra cittadinanza e leva militare costruita durante la Rivoluzione francese, il saggio esamina il salto di qualità palesatosi con la Grande Guerra e i suoi peculiari effetti di meccanizzazione e spersonalizzazione. I regimi totalitari tra le due guerre mirarono a costruire, anche attraverso la preparazione alla guerra, una “gioventù di stato”, avviandola tuttavia, se non alla morte, in ogni caso al superamento di ogni illusione: un processo che culmina con la seconda guerra mondiale, ma che essa fu ben lontana dall’esaurire. L’approccio è interdisciplinare, e il saggio fa largamente ricorso alle fonti letterarie e memorialistiche, particolarmente diffuse e qualificate in relazione a un oggetto che attraversa in modo potente storia e coscienza del mondo occidentale. Non mancano riferimenti a conflitti recenti, nei quali, ad esempio, la partecipazione delle giovani donne non sembra aver significativamente inciso sulle caratteristiche di un rapporto con la guerra che a lungo era stato esclusivamente maschile, connotando in modo determinante la definizione stessa di virilità.
I giovani e la guerra. una relazione intima e complessa.
MAGNARELLI, Paola;
2004-01-01
Abstract
Nel saggio si ripercorrono le tappe di un rapporto lungo e complesso. Il titolo del volume in cui compare (Il secolo dei giovani) allude proprio alla contraddizione esistente tra la scoperta e la valorizzazione delle generazioni giovani, cavallo di battaglia dei principali regimi novecenteschi, e lo sfruttamento di cui esse furono oggetto sul piano politico, fino alla distruzione fisica durante le numerose e devastanti guerre del XX secolo. A partire dalla essenziale relazione tra cittadinanza e leva militare costruita durante la Rivoluzione francese, il saggio esamina il salto di qualità palesatosi con la Grande Guerra e i suoi peculiari effetti di meccanizzazione e spersonalizzazione. I regimi totalitari tra le due guerre mirarono a costruire, anche attraverso la preparazione alla guerra, una “gioventù di stato”, avviandola tuttavia, se non alla morte, in ogni caso al superamento di ogni illusione: un processo che culmina con la seconda guerra mondiale, ma che essa fu ben lontana dall’esaurire. L’approccio è interdisciplinare, e il saggio fa largamente ricorso alle fonti letterarie e memorialistiche, particolarmente diffuse e qualificate in relazione a un oggetto che attraversa in modo potente storia e coscienza del mondo occidentale. Non mancano riferimenti a conflitti recenti, nei quali, ad esempio, la partecipazione delle giovani donne non sembra aver significativamente inciso sulle caratteristiche di un rapporto con la guerra che a lungo era stato esclusivamente maschile, connotando in modo determinante la definizione stessa di virilità.File | Dimensione | Formato | |
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