Lo scopo di questo saggio è quello di presentate le principali tendenze emerse nella Russia post-comunista nello studio dell’infanzia e della gioventù, dell’educazione e delle istituzioni educative dal 1985 al 2006. Numerosi studi recenti hanno rivelato un rinnovamento profondo di teorie e metodologie che è possibile ricondurre a quattro filoni principali. Innanzitutto, la storia del pensiero pedagogico e delle istituzioni educative è segnato dall’abbandono della teoria marxista e dall’elaborazione di una nuova concezione che viene definita “pedagogia antropologica”. Questa scienza permette un esame approfondito della complessità della personalità e dei processi formativi. Gli studiosi hanno rinnovato anche la storia della scuola russa e sovietica, privilegiando l’analisi della sua funzione sotto l’autocrazia zarista e il regime sovietico. Secondo queste ricerche, le riforme sovietiche furono concepite per formare nei cittadini dei nuovi valori e non solo per costruire le classi sociali e istruire i lavoratori per lo sviluppo dell’economia pianificata come la storiografia sovietica sottolineava. Inoltre la storia dell’infanzia è stata ri-scritta sulla base di nuove metodologie (interdisciplinari, antropologiche e sociologiche) prima proibite per gli storici sovietici. Questi studi permettono di ricostruire non solo la “scoperta dell’infanzia” in Russia ma anche di capire l’uso ambiguo delle sue rappresentazioni nella propaganda sovietica al tempo di Stalin, propaganda che cancellava la tragedia dei bambini senza famiglia e la loro presenza nei campi dei GULag. Infine, la storia della pedagogia sociale ha contribuito alla revisione della teoria del più famoso pedagogista sovietico, A.S. Makarenko, attivo nella riabilitazione dei giovani devianti nel corso degli anni Venti e Trenta. Anche la storia del movimento giovanile rappresenta una tendenza assai recente ed analizza da una parte la continuità fra il movimento scoutistico e i Pionieri comunisti e dall’altra, il loro ruolo molto importante svolto nella socializzazione politica e nella partecipazione attiva alla difesa della Patria.

Nuove tendenze nella storia dell'infanzia, dell'educazione e delle istituzioni scolastiche nella Russia post-comunista (1990-2005)

CAROLI, DORENA
2007-01-01

Abstract

Lo scopo di questo saggio è quello di presentate le principali tendenze emerse nella Russia post-comunista nello studio dell’infanzia e della gioventù, dell’educazione e delle istituzioni educative dal 1985 al 2006. Numerosi studi recenti hanno rivelato un rinnovamento profondo di teorie e metodologie che è possibile ricondurre a quattro filoni principali. Innanzitutto, la storia del pensiero pedagogico e delle istituzioni educative è segnato dall’abbandono della teoria marxista e dall’elaborazione di una nuova concezione che viene definita “pedagogia antropologica”. Questa scienza permette un esame approfondito della complessità della personalità e dei processi formativi. Gli studiosi hanno rinnovato anche la storia della scuola russa e sovietica, privilegiando l’analisi della sua funzione sotto l’autocrazia zarista e il regime sovietico. Secondo queste ricerche, le riforme sovietiche furono concepite per formare nei cittadini dei nuovi valori e non solo per costruire le classi sociali e istruire i lavoratori per lo sviluppo dell’economia pianificata come la storiografia sovietica sottolineava. Inoltre la storia dell’infanzia è stata ri-scritta sulla base di nuove metodologie (interdisciplinari, antropologiche e sociologiche) prima proibite per gli storici sovietici. Questi studi permettono di ricostruire non solo la “scoperta dell’infanzia” in Russia ma anche di capire l’uso ambiguo delle sue rappresentazioni nella propaganda sovietica al tempo di Stalin, propaganda che cancellava la tragedia dei bambini senza famiglia e la loro presenza nei campi dei GULag. Infine, la storia della pedagogia sociale ha contribuito alla revisione della teoria del più famoso pedagogista sovietico, A.S. Makarenko, attivo nella riabilitazione dei giovani devianti nel corso degli anni Venti e Trenta. Anche la storia del movimento giovanile rappresenta una tendenza assai recente ed analizza da una parte la continuità fra il movimento scoutistico e i Pionieri comunisti e dall’altra, il loro ruolo molto importante svolto nella socializzazione politica e nella partecipazione attiva alla difesa della Patria.
2007
Macerata : EUM - Edizioni Università di Macerata
Internazionale
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Nuove tendenze storiografia infanziaescuola.pdf

accesso aperto

Tipologia: Documento in post-print (versione successiva alla peer review e accettata per la pubblicazione)
Licenza: DRM non definito
Dimensione 96.73 kB
Formato Adobe PDF
96.73 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/38644
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact