Il saggio affronta il tema della ‘colpa di organizzazione’ della societas, provando ad individuarne i contenuti in maniera autonoma rispetto al coefficiente di colpevolezza che assiste la persona fisica, che, nell’interesse o a vantaggio della societas, commette un reato. Dopo avere sceverato la struttura di una organizzazione complessa e la complessità dei suoi processi decisionali, seguendo la sociologia dei sistemi di Luhmann, il saggio individua i contenuti del dovere di auto-organizzazione dell’ente: 1) in primo luogo, l’ente è tenuto ad auto-organizzarsi, nell’ottica della prevenzione dei rischi-reato; in questo senso, è suo dovere primigenio quello di individuare una griglia di garanti sui diversi piani della gestione del rischio, stante l’impossibilità per il vertice, fisicamente più lontano dai luoghi in cui deve esplicitarsi la garanzia, di assicurare in prima persona il corretto disimpegno di quest’ultima; in questo contesto, il dovere di auto-organizzazione dell’ente e il dovere di garanzia del soggetto apicale si saldano, nel senso che il vertice è tenuto, prima di tutto, ad assicurare l’adozione di un sistema di adeguata protezione dei beni giuridici, sì da garantire che l’apparato funzioni; 2) alla distribuzione dei garanti deve fare seguito il confezionamento di dispositivi di autorinforzo che si rivelino idonei a minimizzare i rischi-reato e ad implementare il rispetto della legalità: vengono, dunque, in considerazione i modelli di organizzazione e di prevenzione del rischio-reato, di cui viene descritta l’ossatura. Nella parte conclusiva del saggio, viene esaminato il profilo delle conseguenze della violazione del dovere di auto-organizzazione, non soltanto per ciò che concerne il ‘tipo’ di colpevolezza della societas, ma anche con riguardo al rimprovero da muovere alla persona fisica.

La colpa di organizzazione

PIERGALLINI, Carlo;
2006-01-01

Abstract

Il saggio affronta il tema della ‘colpa di organizzazione’ della societas, provando ad individuarne i contenuti in maniera autonoma rispetto al coefficiente di colpevolezza che assiste la persona fisica, che, nell’interesse o a vantaggio della societas, commette un reato. Dopo avere sceverato la struttura di una organizzazione complessa e la complessità dei suoi processi decisionali, seguendo la sociologia dei sistemi di Luhmann, il saggio individua i contenuti del dovere di auto-organizzazione dell’ente: 1) in primo luogo, l’ente è tenuto ad auto-organizzarsi, nell’ottica della prevenzione dei rischi-reato; in questo senso, è suo dovere primigenio quello di individuare una griglia di garanti sui diversi piani della gestione del rischio, stante l’impossibilità per il vertice, fisicamente più lontano dai luoghi in cui deve esplicitarsi la garanzia, di assicurare in prima persona il corretto disimpegno di quest’ultima; in questo contesto, il dovere di auto-organizzazione dell’ente e il dovere di garanzia del soggetto apicale si saldano, nel senso che il vertice è tenuto, prima di tutto, ad assicurare l’adozione di un sistema di adeguata protezione dei beni giuridici, sì da garantire che l’apparato funzioni; 2) alla distribuzione dei garanti deve fare seguito il confezionamento di dispositivi di autorinforzo che si rivelino idonei a minimizzare i rischi-reato e ad implementare il rispetto della legalità: vengono, dunque, in considerazione i modelli di organizzazione e di prevenzione del rischio-reato, di cui viene descritta l’ossatura. Nella parte conclusiva del saggio, viene esaminato il profilo delle conseguenze della violazione del dovere di auto-organizzazione, non soltanto per ciò che concerne il ‘tipo’ di colpevolezza della societas, ma anche con riguardo al rimprovero da muovere alla persona fisica.
2006
Nazionale
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