Il tema degli atti dei soggetti concessionari viene affrontato nel presente contributo con specifico riferimento alle regole procedimentali che i soggetti concessionari devono adottare nella loro azione. L’analisi parte dall’ambito problematico classico dell’individuazione del giudice competente a conoscere degli atti dei soggetti concessionari, fornendo una panoramica degli orientamenti giurisprudenziali susseguitisi. I profili di innovatività dello studio riguardano il versante del diritto positivo sostanziale, che prevede una pluralità di titoli legittimanti il trasferimento di pubblico potere. Con riferimento al diritto sostanziale si evidenzia in modo palese il disallineamento con il diritto processuale, rimasto ancorato a vecchie logiche ormai superate. In tal senso, si rileva che anche la giurisprudenza sta contribuendo a dilatare o detipicizzare il concetto di concessione. L’analisi continua evidenziando come, anche grazie alla giurisprudenza ed alla dottrina, i soggetti concessionari risultano sottoposti ad un doppio regime, da una parte l’attività funzionalizzata e dall’altra quella che manifesta la loro autonomia privata, così realizzandosi una regolamentazione per segmenti ed evitandosi la loro pan-pubblicizzazione. Il contributo si conclude con l’esame delle specifiche regole di azione cui i soggetti privati che esercitino potere pubblico debbono attenersi, evitando in tal modo il rischio che venga compressa la tutela del cittadino.
Atti (e regole) dei soggetti concessionari
DE LEONARDIS, FRANCESCO
2008-01-01
Abstract
Il tema degli atti dei soggetti concessionari viene affrontato nel presente contributo con specifico riferimento alle regole procedimentali che i soggetti concessionari devono adottare nella loro azione. L’analisi parte dall’ambito problematico classico dell’individuazione del giudice competente a conoscere degli atti dei soggetti concessionari, fornendo una panoramica degli orientamenti giurisprudenziali susseguitisi. I profili di innovatività dello studio riguardano il versante del diritto positivo sostanziale, che prevede una pluralità di titoli legittimanti il trasferimento di pubblico potere. Con riferimento al diritto sostanziale si evidenzia in modo palese il disallineamento con il diritto processuale, rimasto ancorato a vecchie logiche ormai superate. In tal senso, si rileva che anche la giurisprudenza sta contribuendo a dilatare o detipicizzare il concetto di concessione. L’analisi continua evidenziando come, anche grazie alla giurisprudenza ed alla dottrina, i soggetti concessionari risultano sottoposti ad un doppio regime, da una parte l’attività funzionalizzata e dall’altra quella che manifesta la loro autonomia privata, così realizzandosi una regolamentazione per segmenti ed evitandosi la loro pan-pubblicizzazione. Il contributo si conclude con l’esame delle specifiche regole di azione cui i soggetti privati che esercitino potere pubblico debbono attenersi, evitando in tal modo il rischio che venga compressa la tutela del cittadino.File | Dimensione | Formato | |
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