Lo stupro rappresenta un tema costitutivo di numerosi miti e leggende fondative della tradizione occidentale, spesso trasmesso in discorsi che ne hanno edulcorato la componente di violenza, in una galleria di «immagini contese» (Maifreda), su cui si basa un canone culturale di matrice patriarcale. Il saggio si propone un sondaggio tematico sulla rappresentazione del “ratto” nella letteratura del Seicento, restringendo il campo alla scrittura delle donne e prendendo in considerazione in particolare le prospettive assunte, nelle loro opere, da Margherita Sarrocchi e Margherita Costa con un duplice obiettivo: in primo luogo, fornire un contributo su autrici che sono state silenziate e rimosse dal canone, quindi verificare se e in che misura un tema ad alta sensibilità possa essere interpretato in modo differente dalla specola di una scrivente donna. L’indagine si propone di dimostrare come le autrici riscrivano in modo originale il motivo del “ratto”, mettendo in scena protagoniste che, pur subendo violenza, reagiscono e si trasformano da vittime in protagoniste (Costa) oppure donne che si difendono da sole evitando l’abuso (Sarrocchi).
Note per una rappresentazione dello stupro nel Seicento: il caso di Margherita Sarrocchi e Margherita Costa
Lorenzetti, S
2025-01-01
Abstract
Lo stupro rappresenta un tema costitutivo di numerosi miti e leggende fondative della tradizione occidentale, spesso trasmesso in discorsi che ne hanno edulcorato la componente di violenza, in una galleria di «immagini contese» (Maifreda), su cui si basa un canone culturale di matrice patriarcale. Il saggio si propone un sondaggio tematico sulla rappresentazione del “ratto” nella letteratura del Seicento, restringendo il campo alla scrittura delle donne e prendendo in considerazione in particolare le prospettive assunte, nelle loro opere, da Margherita Sarrocchi e Margherita Costa con un duplice obiettivo: in primo luogo, fornire un contributo su autrici che sono state silenziate e rimosse dal canone, quindi verificare se e in che misura un tema ad alta sensibilità possa essere interpretato in modo differente dalla specola di una scrivente donna. L’indagine si propone di dimostrare come le autrici riscrivano in modo originale il motivo del “ratto”, mettendo in scena protagoniste che, pur subendo violenza, reagiscono e si trasformano da vittime in protagoniste (Costa) oppure donne che si difendono da sole evitando l’abuso (Sarrocchi).| File | Dimensione | Formato | |
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