In questo articolo viene presentato l’approccio Gestaltista applicato dall’autore allo studio del linguaggio e della comunicazione linguistica. Tale approccio consta di tre punti principali: (1) le tesi del realismo critico, (2) il primato fenomenico della Gestalt e i rapporti reciproci tra il tutto e le sue parti; (3) il metodo fenomenologico-sperimentale. Le tesi del realismo critico applicate al linguaggio consentono di risolvere in modo fenomenico il problema del riferimento: il linguaggio fa riferimento alla realtà fenomenica (non a quella transfenomenica) in modo duplice, cioè fa riferimento sia a un contenuto esperienziale sia al processo percettivo o cognitivo tramite il quale il parlante accede al contenuto esperienziale che comunica linguisticamente. Una delle conseguenze di tale approccio è che per lo sperimentatore, ad esempio nella fenomenologia sperimentale della percezione visiva, il linguaggio usato dai soggetti sperimentali diventa il dato fenomenico primario, assumendo una sua dignità di studio autonoma e indipendente, senz’altro preliminare o almeno concomitante allo studio della realtà fenomenica dei soggetti cui esso continuamente rimanda. Il primato fenomenico della Gestalt sottolinea la necessità di un approccio globale, oltre che analitico, all’oggetto di studio, che perciò diventa il dialogo (o il testo) nel suo insieme. L’approccio gestaltista permette inoltre di estendere al linguaggio le ipotesi della prefigurazione e della derivazione formulate da Albert Michotte, cioè permette di considerare il linguaggio come strutturalmente dipendente dalla percezione ma come funzionalmente autonomo da essa.
Koffka dialoga con Musil
ZUCZKOWSKI, Andrzej
2006-01-01
Abstract
In questo articolo viene presentato l’approccio Gestaltista applicato dall’autore allo studio del linguaggio e della comunicazione linguistica. Tale approccio consta di tre punti principali: (1) le tesi del realismo critico, (2) il primato fenomenico della Gestalt e i rapporti reciproci tra il tutto e le sue parti; (3) il metodo fenomenologico-sperimentale. Le tesi del realismo critico applicate al linguaggio consentono di risolvere in modo fenomenico il problema del riferimento: il linguaggio fa riferimento alla realtà fenomenica (non a quella transfenomenica) in modo duplice, cioè fa riferimento sia a un contenuto esperienziale sia al processo percettivo o cognitivo tramite il quale il parlante accede al contenuto esperienziale che comunica linguisticamente. Una delle conseguenze di tale approccio è che per lo sperimentatore, ad esempio nella fenomenologia sperimentale della percezione visiva, il linguaggio usato dai soggetti sperimentali diventa il dato fenomenico primario, assumendo una sua dignità di studio autonoma e indipendente, senz’altro preliminare o almeno concomitante allo studio della realtà fenomenica dei soggetti cui esso continuamente rimanda. Il primato fenomenico della Gestalt sottolinea la necessità di un approccio globale, oltre che analitico, all’oggetto di studio, che perciò diventa il dialogo (o il testo) nel suo insieme. L’approccio gestaltista permette inoltre di estendere al linguaggio le ipotesi della prefigurazione e della derivazione formulate da Albert Michotte, cioè permette di considerare il linguaggio come strutturalmente dipendente dalla percezione ma come funzionalmente autonomo da essa.File | Dimensione | Formato | |
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