Cosa diranno delle Italiane? La ballata delle voci di donna nel "Testament" di François Villon

La "Ballade des femmes de Paris" schiude il proprio serbatoio di immagini stereotipate sull’elocuzione delle donne, che vengono considerate, per non dire “classificate”, alla luce delle loro doti linguistiche, sia comunicative sia espressive – essendo la costruzione dello stereotipo una sorta di processo formale fatto di associazioni logiche (donna-città, donna-regione, donna-Paese +le rispettive voci), poi di generalizzazioni successive, certo abusive, sfocianti in una forma di sapere o di convinzione condivisa che (s’)afferma in maniera sintetica. La rarefazione del significato che ne deriva rappresenta anche una prima modalità di astrazione a partire da concrete apparenze, una sorta di palpitazione significante, una disincarnazione semantica che prelude a successive ridensificazioni del senso. La struttura della ballata riflette questo palpito o respiro in maniera cinica ma rigorosa: le donne vi sfilano o avanzano in ranghi serrati, seguendo da presso la costruzione argomentativa pensata dal poeta.