Vengono esaminate le modalità di occupazione del territorio in età romana di Sabbioncello (in croato Pelješac), la lunga penisola della Crozia meridionale che partendo da un punto a sud della foce del fiume Narenta (Neretva) si prolunga nel mare in direzione nord-ovest per circa una trentina di km ed è caratterizzata da una morfologia accidentata con una dorsale montuosa che l’attraversa in tutta la sua lunghezza. La ricostruzione della presenza antropica si basa sulle scarse testimonianze archeologiche che, come a Sreser, lasciano intravedere l’esistenza di fattorie o piccoli abitati, nonché di quelle epigrafiche, che tra quelli nuovi e quelli noti da tempo, integri e frammentari, assommano ad una venticinquina di testi provenienti da vari siti della penisola. Vengono presentati testi inediti provenienti da Janjina e da Trpanj, recuperati in seguito a ricerche dirette dell’autore. Il ritrovamento della grossa stele funeraria di Calvidia P. f. Secunda (CIL III 8451 = 146232) offre l’opportunità all’a. di apprestarne una nuova edizione del testo che, superando le aporie della precedente, ne consente ora una comprensione totale. Il manipolo di iscrizioni romane di Sabbioncello, tra cui quest’ultima in particolare, mostrano gli stretti legami degli abitanti della penisola con l’importante colonia romana di Narona che sorgeva presso il Neretva, dove è oggi il paese di Vid, e al cui territorio Sabbioncello doveva afferire.

Le iscrizioni romane da Sabbioncello (Pelješac)

PACI, Gianfranco
2009-01-01

Abstract

Vengono esaminate le modalità di occupazione del territorio in età romana di Sabbioncello (in croato Pelješac), la lunga penisola della Crozia meridionale che partendo da un punto a sud della foce del fiume Narenta (Neretva) si prolunga nel mare in direzione nord-ovest per circa una trentina di km ed è caratterizzata da una morfologia accidentata con una dorsale montuosa che l’attraversa in tutta la sua lunghezza. La ricostruzione della presenza antropica si basa sulle scarse testimonianze archeologiche che, come a Sreser, lasciano intravedere l’esistenza di fattorie o piccoli abitati, nonché di quelle epigrafiche, che tra quelli nuovi e quelli noti da tempo, integri e frammentari, assommano ad una venticinquina di testi provenienti da vari siti della penisola. Vengono presentati testi inediti provenienti da Janjina e da Trpanj, recuperati in seguito a ricerche dirette dell’autore. Il ritrovamento della grossa stele funeraria di Calvidia P. f. Secunda (CIL III 8451 = 146232) offre l’opportunità all’a. di apprestarne una nuova edizione del testo che, superando le aporie della precedente, ne consente ora una comprensione totale. Il manipolo di iscrizioni romane di Sabbioncello, tra cui quest’ultima in particolare, mostrano gli stretti legami degli abitanti della penisola con l’importante colonia romana di Narona che sorgeva presso il Neretva, dove è oggi il paese di Vid, e al cui territorio Sabbioncello doveva afferire.
2009
Internazionale
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