La lettura di Agostino attraversa l’intero percorso di riflessione, studio e produzione filosofica di Italo Mancini, e può essere collocata nel solco di una linea interpretativa che si accosta al cuore del pensiero agostiniano, cercando di rintracciarvi una tensione polare interna. Tale tensione scaturisce dal modo in cui il pensiero è alle prese con se stesso, essendosi spinto a una vertiginosa profondità metafisica in cui dove si annuncia un dislivello incolmabile, al quale il pensiero resta insuperabilmente inchiodato. Nel tentare di censire alcune delle tracce più significative di questo incontro con il grande Ipponate, il contributo lascia da parte una preoccupazione di compiuta documentazione storiografica, cercando piuttosto di calare la sonda proprio in questa direzione e provando in un certo senso a rovesciare l’ottica in cui può essere letto tale incontro: non tanto come Mancini legge e interpreta Agostino, ma, al contrario, come Agostino stesso “interpreta” Mancini, vale a dire come risponde alle sue domande, come interagisce con il movimento profondo, rigoroso e appassionato insieme, della sua ricerca, tenacemente aggrappata all’idea di una doppia fedeltà, a Dio e alla terra.
Agostino in Mancini
ALICI, Luigino
2004-01-01
Abstract
La lettura di Agostino attraversa l’intero percorso di riflessione, studio e produzione filosofica di Italo Mancini, e può essere collocata nel solco di una linea interpretativa che si accosta al cuore del pensiero agostiniano, cercando di rintracciarvi una tensione polare interna. Tale tensione scaturisce dal modo in cui il pensiero è alle prese con se stesso, essendosi spinto a una vertiginosa profondità metafisica in cui dove si annuncia un dislivello incolmabile, al quale il pensiero resta insuperabilmente inchiodato. Nel tentare di censire alcune delle tracce più significative di questo incontro con il grande Ipponate, il contributo lascia da parte una preoccupazione di compiuta documentazione storiografica, cercando piuttosto di calare la sonda proprio in questa direzione e provando in un certo senso a rovesciare l’ottica in cui può essere letto tale incontro: non tanto come Mancini legge e interpreta Agostino, ma, al contrario, come Agostino stesso “interpreta” Mancini, vale a dire come risponde alle sue domande, come interagisce con il movimento profondo, rigoroso e appassionato insieme, della sua ricerca, tenacemente aggrappata all’idea di una doppia fedeltà, a Dio e alla terra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.