Nel processo d’inculturazione della fede, la tradizione cristiana, impegnandosi in un audace confronto con il pensiero greco (in particolare platonico), ha cercato di riflettere il dislivello di carità e giustizia, collocando la prima fra le virtù teologali e la seconda fra le cosiddette virtù cardinali; le prime sono doni dello Spirito, che istituiscono la vita cristiana incorporandola nel mistero di Cristo, mentre le seconde sono il frutto di comportamenti acquisiti, che si differenziano in ragione di attitudini morali stabilizzate e finalizzate alla vita buona. Come la fede e la speranza, la carità, quindi, esprime nella finitezza perfettibile della vita cristiana la partecipazione al mistero della comunione trinitaria, mentre la giustizia è considerata un “cardine” della vita morale (come la prudenza, la fortezza e la temperanza); essa riguarda non soltanto i beni materiali, ma deve governare in modo ordinato e reciproco la geometria delle relazioni interpersonali, in vista del bene comune. Nasce da qui quella tensione di amore e giustizia che il pensiero cristiano cercherà di articolare secondo una circolarità virtuosa; quando tale circolarità viene meno, si assiste ad una riduzione unilaterale della tensione e ad un conseguente pendolarismo tra un sentimentalismo intimistico e evasivo da un lato, e un attivismo intransigente in favore di una fraternità fondata solo sulla giustizia sociale dall’altro.

Giustizia sociale e autenticità cristiana: una coerenza difficile,

ALICI, Luigino
2009-01-01

Abstract

Nel processo d’inculturazione della fede, la tradizione cristiana, impegnandosi in un audace confronto con il pensiero greco (in particolare platonico), ha cercato di riflettere il dislivello di carità e giustizia, collocando la prima fra le virtù teologali e la seconda fra le cosiddette virtù cardinali; le prime sono doni dello Spirito, che istituiscono la vita cristiana incorporandola nel mistero di Cristo, mentre le seconde sono il frutto di comportamenti acquisiti, che si differenziano in ragione di attitudini morali stabilizzate e finalizzate alla vita buona. Come la fede e la speranza, la carità, quindi, esprime nella finitezza perfettibile della vita cristiana la partecipazione al mistero della comunione trinitaria, mentre la giustizia è considerata un “cardine” della vita morale (come la prudenza, la fortezza e la temperanza); essa riguarda non soltanto i beni materiali, ma deve governare in modo ordinato e reciproco la geometria delle relazioni interpersonali, in vista del bene comune. Nasce da qui quella tensione di amore e giustizia che il pensiero cristiano cercherà di articolare secondo una circolarità virtuosa; quando tale circolarità viene meno, si assiste ad una riduzione unilaterale della tensione e ad un conseguente pendolarismo tra un sentimentalismo intimistico e evasivo da un lato, e un attivismo intransigente in favore di una fraternità fondata solo sulla giustizia sociale dall’altro.
2009
Nazionale
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