In un contesto culturale in cui i riferimenti al bene appaiono sempre più spesso sfocati e retorici, si cerca di riqualificare tale nozione interpretandola come bene morale della relazione tra le persone. Le conseguenze sul piano educativo comportano soprattutto l’impegno a non separare il piano dei contenuti dal piano del metodo; educare al bene comune non significa semplicemente insegnare un contenuto, ma accompagnare alla riscoperta di un legame; e farlo in un modo che non sia “slegato”, tale cioè da non sconfessare nella forma quello che materialmente si vorrebbe trasmettere. Sul piano dei contenuti, quindi, a un’idea integrale e dinamica di bene comune deve corrispondere un’attenzione non frammentaria e sporadica. Ciò che accomuna non può essere usato per escludere, né confinato nella sfera residuale delle opzioni facoltative. In questo campo, larghezza e altezza vanno di pari passo: più la prospettiva in cui si colloca una cultura del bene comune diventa ampia e comprensiva, più abbiamo la certezza di avvicinarci ad una prospettiva che assomigli a qualcosa di veramente universale. Una cultura del bene comune, da questo punto di vista, dovrebbe caratterizzarsi essenzialmente per la capacità di riconoscere, integrare, armonizzare le differenze, sullo sfondo di un orizzonte capace di promuoverle e insieme oltrepassarle.

Educazione e bene comune: un’armonia da ritrovare,

ALICI, Luigino
2009-01-01

Abstract

In un contesto culturale in cui i riferimenti al bene appaiono sempre più spesso sfocati e retorici, si cerca di riqualificare tale nozione interpretandola come bene morale della relazione tra le persone. Le conseguenze sul piano educativo comportano soprattutto l’impegno a non separare il piano dei contenuti dal piano del metodo; educare al bene comune non significa semplicemente insegnare un contenuto, ma accompagnare alla riscoperta di un legame; e farlo in un modo che non sia “slegato”, tale cioè da non sconfessare nella forma quello che materialmente si vorrebbe trasmettere. Sul piano dei contenuti, quindi, a un’idea integrale e dinamica di bene comune deve corrispondere un’attenzione non frammentaria e sporadica. Ciò che accomuna non può essere usato per escludere, né confinato nella sfera residuale delle opzioni facoltative. In questo campo, larghezza e altezza vanno di pari passo: più la prospettiva in cui si colloca una cultura del bene comune diventa ampia e comprensiva, più abbiamo la certezza di avvicinarci ad una prospettiva che assomigli a qualcosa di veramente universale. Una cultura del bene comune, da questo punto di vista, dovrebbe caratterizzarsi essenzialmente per la capacità di riconoscere, integrare, armonizzare le differenze, sullo sfondo di un orizzonte capace di promuoverle e insieme oltrepassarle.
2009
Nazionale
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