L'aspetto della qualità nei progetti di digitalizzazione è stato e continua ad essere trascurato, con conseguenze non marginali anche in termini economici. Nelle gare d'appalto per l'esternalizzazione dei servizi di digitalizzazione, di solito si fa riferimento ad alcuni requisiti per garantire la qualità delle immagini che verranno prodotte, come la risoluzione o la profondità di colore, ma non vengono quasi mai specificati requisiti oggettivi e misurabili, la-sciando così la porta aperta alla libera interpretazione del concetto di “qualità dell'immagine”. Per questo motivo, si sono verificati casi di progetti di digitalizzazione pagati con fondi pubblici e realizzati con apparecchiature inadatte e di bassa qualità, e quindi con risultati scadenti e la necessità di dover ripetere l'intervento. Questo dimostra l’importanza di disporre di criteri misurabili per la qualità delle immagini. A tale scopo sono state proposte ne-gli anni diverse norme e best practice, come le linee guida FADGI e Metamorfoze, e, in tempi più recenti, lo standard ISO 19264-1 che mira ad armonizzare i diversi approcci e sviluppare dei criteri uniformi per la valuta-zione della qualità delle immagini acquisite nei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale. Il contributo vuole fornire una riflessione su questi temi sottolineandone l’importanza soprattutto in relazione ai numerosi pro-getti di digitalizzazione in corso in questi anni

Il fattore qualità nei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale:le linee guida FADGI, Metamorfoze e lo standard ISO 19264-1

Allegrezza Stefano
2023-01-01

Abstract

L'aspetto della qualità nei progetti di digitalizzazione è stato e continua ad essere trascurato, con conseguenze non marginali anche in termini economici. Nelle gare d'appalto per l'esternalizzazione dei servizi di digitalizzazione, di solito si fa riferimento ad alcuni requisiti per garantire la qualità delle immagini che verranno prodotte, come la risoluzione o la profondità di colore, ma non vengono quasi mai specificati requisiti oggettivi e misurabili, la-sciando così la porta aperta alla libera interpretazione del concetto di “qualità dell'immagine”. Per questo motivo, si sono verificati casi di progetti di digitalizzazione pagati con fondi pubblici e realizzati con apparecchiature inadatte e di bassa qualità, e quindi con risultati scadenti e la necessità di dover ripetere l'intervento. Questo dimostra l’importanza di disporre di criteri misurabili per la qualità delle immagini. A tale scopo sono state proposte ne-gli anni diverse norme e best practice, come le linee guida FADGI e Metamorfoze, e, in tempi più recenti, lo standard ISO 19264-1 che mira ad armonizzare i diversi approcci e sviluppare dei criteri uniformi per la valuta-zione della qualità delle immagini acquisite nei progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale. Il contributo vuole fornire una riflessione su questi temi sottolineandone l’importanza soprattutto in relazione ai numerosi pro-getti di digitalizzazione in corso in questi anni
2023
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