Concessioni demaniali marittime turistico-ricreative: a quando la parola “fine”?

Il Consiglio di Stato torna ad occuparsi dell’annosa questione dei rinnovi delle concessioni demaniali marittime a finalità turistico-ricreativa, riba-dendo i principi posti dalla giurisprudenza nazionale ed europea: la nor-mativa nazionale che consente una proroga generalizzata delle conces-sioni in essere è incompatibile con l’art. 12 dir. 2016/123/CE (salvo le ri-sorse naturali non siano scarse), con l’art. 49 TFUE (ad eccezione dell’ipotesi in cui difetta un interesse transfrontaliero certo), nonché con il diritto nazionale a seguito dell’abrogazione del diritto di insistenza. L’unica eccezione, che consente un differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per l’esercizio delle at-tività turistico-ricreative e sportive, e comunque sino al 31 dicembre 2024, è rappresentata dalla sussistenza di ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura selettiva.