Negli ultimi decenni, le cause legali intentate dalle ex colonie contro le loro ex potenze coloniali hanno evidenziato le profonde e durevoli implicazioni del colonialismo sul diritto internazionale. Ad oggi, si rinviene una certa tensione tra la riluttanza delle ex potenze coloniali a riconoscere e affrontare le ingiustizie coloniali, da un lato, e la volontà di riconciliarsi con il passato coloniale, dall'altro, che genera frustrazione nelle ex colonie per l’impossibilità di ottenere giustizia attraverso gli strumenti giuridici esistenti. In tale contesto, il contributo si propone di esaminare la contestazione del Sud del mondo delle norme internazionali vigenti in tema di responsabilità degli Stati per abusi coloniali. La disamina si concentrerà in particolare sulle critiche mosse dal Sud del mondo rispetto all’interpretazione e all’applicazione del principio di intertemporalità, alla scelta dell’(ipotetica) forma di riparazione per abusi coloniali e ai metodi per quantificare l’ammontare del risarcimento dovuto in ipotesi di crimini storici. S’intende in tal modo rilevare il potenziale impatto che le prospettive del Sud del mondo possono avere sulle categorie e sui principi giuridici del regime della responsabilità degli Stati, al fine di verificare se, ed eventualmente in che misura, si possa configurare uno spazio per una riconcettualizzazione delle norme sulla riparazione per i crimini coloniali.
La contestazione delle norme in materia di responsabilità degli Stati rispetto agli abusi coloniali: le proposte del Sud del mondo
Marconi, R.
2024-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni, le cause legali intentate dalle ex colonie contro le loro ex potenze coloniali hanno evidenziato le profonde e durevoli implicazioni del colonialismo sul diritto internazionale. Ad oggi, si rinviene una certa tensione tra la riluttanza delle ex potenze coloniali a riconoscere e affrontare le ingiustizie coloniali, da un lato, e la volontà di riconciliarsi con il passato coloniale, dall'altro, che genera frustrazione nelle ex colonie per l’impossibilità di ottenere giustizia attraverso gli strumenti giuridici esistenti. In tale contesto, il contributo si propone di esaminare la contestazione del Sud del mondo delle norme internazionali vigenti in tema di responsabilità degli Stati per abusi coloniali. La disamina si concentrerà in particolare sulle critiche mosse dal Sud del mondo rispetto all’interpretazione e all’applicazione del principio di intertemporalità, alla scelta dell’(ipotetica) forma di riparazione per abusi coloniali e ai metodi per quantificare l’ammontare del risarcimento dovuto in ipotesi di crimini storici. S’intende in tal modo rilevare il potenziale impatto che le prospettive del Sud del mondo possono avere sulle categorie e sui principi giuridici del regime della responsabilità degli Stati, al fine di verificare se, ed eventualmente in che misura, si possa configurare uno spazio per una riconcettualizzazione delle norme sulla riparazione per i crimini coloniali.File | Dimensione | Formato | |
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