Both limestone and sandstone ashlars walled into the structures of the Temple of Rome and Augustus by the Old Forum of Leptis Magna show numerous, engraved marks in the Punic and Neo-Punic alphabets. To date, only a few of them have been so far analysed and published, whereas attestations from other buildings at Lepcis have found space in contributions sometimes dealing broadly with the topic, other times of specific but partial scope. While waiting for a corpus presenting a systematic collection and analysis of the evidence from Lepcis Magna, in this current paper a partial addition to the already known set of marks from the temple along the North-West side of the Old Forum is presented, through the documentation archived at the Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale “Antonino Di Vita”, University of Macerata. Although this is still a partial sample, it allows hypothesizing the marks to be anthroponyms, possibly identifying both productive and commercial entities within the local stone supply (“construction companies”). Perhaps managing the entire building chaîne opératoire, they acted on a local scale, in close connection with the work in the quarries and with the related ownership or management.

I blocchi sia calcarei sia in arenaria in opera nelle strutture del Tempio di Roma e Augusto presso il Foro Vecchio di Leptis Magna recano incisi numerosissimi marchi in alfabeto punico e neopunico. Ad oggi, solo alcuni di essi sono stati analizzati e pubblicati, mentre le attestazioni da altri complessi leptitani hanno trovato spazio in contributi ora di taglio generale, ora di respiro specifico, ma parziale. In attesa di un corpus che presenti una raccolta e un’analisi sistematiche delle testimonianze da Leptis, nel presente lavoro si propone una parziale integrazione all’insieme già noto delle marche dal tempio al centro del lato nord-ovest del Foro Vecchio, attraverso la documentazione conservata presso il Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale “Antonino Di Vita” dell’Università di Macerata. Per quanto si tratti di un campione ancora incompleto, esso consente comunque di ipotizzare il riconoscimento di antroponimi, plausibilmente identificativi di realtà votate alla produzione e alla commercializzazione di elementi lapidei (“construction companies”), le quali, gestendo forse per intero la chaîne opératoire cantieristica, agivano a scala locale, in stretto legame con il lavoro nelle cave e con la relativa proprietà o gestione.

Notae lapicidinarum lepcimagnenses. Marchi e contrassegni punici e neopunici dal Tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna: per una parziale integrazione al corpus già noto

Mazzilli G.
2024-01-01

Abstract

Both limestone and sandstone ashlars walled into the structures of the Temple of Rome and Augustus by the Old Forum of Leptis Magna show numerous, engraved marks in the Punic and Neo-Punic alphabets. To date, only a few of them have been so far analysed and published, whereas attestations from other buildings at Lepcis have found space in contributions sometimes dealing broadly with the topic, other times of specific but partial scope. While waiting for a corpus presenting a systematic collection and analysis of the evidence from Lepcis Magna, in this current paper a partial addition to the already known set of marks from the temple along the North-West side of the Old Forum is presented, through the documentation archived at the Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale “Antonino Di Vita”, University of Macerata. Although this is still a partial sample, it allows hypothesizing the marks to be anthroponyms, possibly identifying both productive and commercial entities within the local stone supply (“construction companies”). Perhaps managing the entire building chaîne opératoire, they acted on a local scale, in close connection with the work in the quarries and with the related ownership or management.
2024
Edizioni Quasar
I blocchi sia calcarei sia in arenaria in opera nelle strutture del Tempio di Roma e Augusto presso il Foro Vecchio di Leptis Magna recano incisi numerosissimi marchi in alfabeto punico e neopunico. Ad oggi, solo alcuni di essi sono stati analizzati e pubblicati, mentre le attestazioni da altri complessi leptitani hanno trovato spazio in contributi ora di taglio generale, ora di respiro specifico, ma parziale. In attesa di un corpus che presenti una raccolta e un’analisi sistematiche delle testimonianze da Leptis, nel presente lavoro si propone una parziale integrazione all’insieme già noto delle marche dal tempio al centro del lato nord-ovest del Foro Vecchio, attraverso la documentazione conservata presso il Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale “Antonino Di Vita” dell’Università di Macerata. Per quanto si tratti di un campione ancora incompleto, esso consente comunque di ipotizzare il riconoscimento di antroponimi, plausibilmente identificativi di realtà votate alla produzione e alla commercializzazione di elementi lapidei (“construction companies”), le quali, gestendo forse per intero la chaîne opératoire cantieristica, agivano a scala locale, in stretto legame con il lavoro nelle cave e con la relativa proprietà o gestione.
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Descrizione: Mason's marks punici e neopunici dal Tempio di Roma e Augusto a Leptis Magna
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