La ricerca esamina il fenomeno della comunità come portatrice di interesse (stakeholder) della grande impresa. Essa intende offrire una guida per l’individuazione delle comunità-stakeholders nell’ordinamento italiano, e l’identificazione delle loro possibili forme giuridiche, degli interessi di cui sono portatrici e delle modalità di relazione con le imprese. L’esigenza di ricercare una risposta a tali quesiti emerge dal riscoperto ruolo delle comunità nel ribilanciare i “fallimenti distributivi” del mercato e dell’economia capitalista. Anche nel diritto, le comunità stanno assumendo rilevanza sia come veicolo per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (come nel caso del Terzo Settore), sia come strumento di rinnovamento e responsabilizzazione dell’attività produttiva (come nel caso, rispettivamente, delle Comunità Energetiche Rinnovabili e delle Società Benefit). Questa tendenza rientra nel più generale sforzo di ripensamento del tradizionale paradigma produttivo basato sullo sfruttamento delle risorse naturali per la massimizzazione del profitto e di transizione verso uno sviluppo sostenibile, inteso come soddisfazione dei bisogni del presente garantendo al contempo la possibilità, per le generazioni future, di soddisfare i propri. Tentativi di ricognizione sistematica del concetto di comunità come stakeholder sono stati realizzati in economia, specialmente nell’elaborazione delle c.d. “teorie degli stakeholder”. Diversamente, una simile ricognizione manca negli studi giuridici. Il presente lavoro mira a colmare questa lacuna. Partendo dalla letteratura sociologica, che tradizionalmente si è occupata di comunità, esso ne rielabora i tre tradizionali elementi fondanti (geografico, collettivo e identitario) alla luce dei concetti giuridici di beni comuni e interessi collettivi. Si giunge per questa via a suggerire un’interpretazione giuridica di “comunità-stakeholder” come fenomeno associativo non economico volto alla promozione e tutela di beni comuni ad essa afferenti ed il cui godimento da parte dei membri possa risultare compromesso dall’attività dell’impresa. A questa ricostruzione teorica segue una verifica empirica attraverso l’analisi documentale di un caso-studio, quello relativo alla contestata espansione e prosecuzione dell’attività estrattiva del gesso nella cava di Monte Tondo (RA). Applicando la definizione e i criteri innanzi elaborati al caso in esame, si individuano la comunità-stakeholder coinvolta, i relativi interessi e le forme giuridiche con cui si manifesta.
La comunità-stakeholder. Identikit di una protagonista emergente nella transizione della grande impresa verso la sostenibilità
De Chirico, C.
2024-01-01
Abstract
La ricerca esamina il fenomeno della comunità come portatrice di interesse (stakeholder) della grande impresa. Essa intende offrire una guida per l’individuazione delle comunità-stakeholders nell’ordinamento italiano, e l’identificazione delle loro possibili forme giuridiche, degli interessi di cui sono portatrici e delle modalità di relazione con le imprese. L’esigenza di ricercare una risposta a tali quesiti emerge dal riscoperto ruolo delle comunità nel ribilanciare i “fallimenti distributivi” del mercato e dell’economia capitalista. Anche nel diritto, le comunità stanno assumendo rilevanza sia come veicolo per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (come nel caso del Terzo Settore), sia come strumento di rinnovamento e responsabilizzazione dell’attività produttiva (come nel caso, rispettivamente, delle Comunità Energetiche Rinnovabili e delle Società Benefit). Questa tendenza rientra nel più generale sforzo di ripensamento del tradizionale paradigma produttivo basato sullo sfruttamento delle risorse naturali per la massimizzazione del profitto e di transizione verso uno sviluppo sostenibile, inteso come soddisfazione dei bisogni del presente garantendo al contempo la possibilità, per le generazioni future, di soddisfare i propri. Tentativi di ricognizione sistematica del concetto di comunità come stakeholder sono stati realizzati in economia, specialmente nell’elaborazione delle c.d. “teorie degli stakeholder”. Diversamente, una simile ricognizione manca negli studi giuridici. Il presente lavoro mira a colmare questa lacuna. Partendo dalla letteratura sociologica, che tradizionalmente si è occupata di comunità, esso ne rielabora i tre tradizionali elementi fondanti (geografico, collettivo e identitario) alla luce dei concetti giuridici di beni comuni e interessi collettivi. Si giunge per questa via a suggerire un’interpretazione giuridica di “comunità-stakeholder” come fenomeno associativo non economico volto alla promozione e tutela di beni comuni ad essa afferenti ed il cui godimento da parte dei membri possa risultare compromesso dall’attività dell’impresa. A questa ricostruzione teorica segue una verifica empirica attraverso l’analisi documentale di un caso-studio, quello relativo alla contestata espansione e prosecuzione dell’attività estrattiva del gesso nella cava di Monte Tondo (RA). Applicando la definizione e i criteri innanzi elaborati al caso in esame, si individuano la comunità-stakeholder coinvolta, i relativi interessi e le forme giuridiche con cui si manifesta.| File | Dimensione | Formato | |
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