My paper would like to offer a semio-philosophical reading of the relations, given or simply possible, between literary discourse and religious discourse. The semiotic aspect concerns the role that textuality plays in either of the practices examined. The philosophical one concerns questions about the meaning of this co-partnership, of the religious and the literary, within the horizon of textuality, and about the consequences of the current digital liquidity, the effect of which is the deconstruction of enunciation, and the replacement of the category of χρῆσις (of the Book) with the category of 'digital access' (usually, to an e-Book). We live in the age of post-truth, we live in the infosphere, we live finally in the tragic dimension of the “expulsion of the Other” and the deep crisis of every religious institution. So: Quid noctis?

Il mio contributo vorrebbe offrire una lettura semio-filosofica delle relazioni, date o semplicemente possibili, tra il discorso letterario e il discorso religioso. L’aspetto semiotico concerne il ruolo che la testualità riveste nell’una e nell’altra delle pratiche esaminate. Quello filosofico interessa le domande sul senso di questa coappartenenza, del religioso e del letterario, in seno all’orizzonte della testualità e sulle conseguenze della attuale liquidità digitale, il cui effetto è la decostruzione dell’enunciazione, e il rimpiazzamento della categoria di χρῆσις (del Libro) con la categoria di ‘accesso digitale’ (solitamente, ad un e-Book). Viviamo nell’era della post-verità, viviamo nell’infosfera, viviamo infine nella tragica dimensione della “espulsione dell’Altro” e della crisi profonda di ogni istituzione religiosa. Questa crisi multiforme rende a volte asfittico il discorso teologico e toglie vigore alle pratiche rituali — i due polmoni di ogni corpo religioso. La crisi del religioso investe tutte le arti, non solo la letteratura, talché spesso ad esse viene chiesto di svolgere una funzione vicaria: ad esse si chiede di “profetizzare”. La circolazione letteraria rimpiazza, ovvero amplifica, il vuoto religioso, occupando lo spazio lasciato vacante dalla Religio Imperii?

Letteratura e religioni nell'Europa attuale: qualche considerazione semiotica

Marcello La Matina
2024-01-01

Abstract

My paper would like to offer a semio-philosophical reading of the relations, given or simply possible, between literary discourse and religious discourse. The semiotic aspect concerns the role that textuality plays in either of the practices examined. The philosophical one concerns questions about the meaning of this co-partnership, of the religious and the literary, within the horizon of textuality, and about the consequences of the current digital liquidity, the effect of which is the deconstruction of enunciation, and the replacement of the category of χρῆσις (of the Book) with the category of 'digital access' (usually, to an e-Book). We live in the age of post-truth, we live in the infosphere, we live finally in the tragic dimension of the “expulsion of the Other” and the deep crisis of every religious institution. So: Quid noctis?
2024
Università di Verona
Il mio contributo vorrebbe offrire una lettura semio-filosofica delle relazioni, date o semplicemente possibili, tra il discorso letterario e il discorso religioso. L’aspetto semiotico concerne il ruolo che la testualità riveste nell’una e nell’altra delle pratiche esaminate. Quello filosofico interessa le domande sul senso di questa coappartenenza, del religioso e del letterario, in seno all’orizzonte della testualità e sulle conseguenze della attuale liquidità digitale, il cui effetto è la decostruzione dell’enunciazione, e il rimpiazzamento della categoria di χρῆσις (del Libro) con la categoria di ‘accesso digitale’ (solitamente, ad un e-Book). Viviamo nell’era della post-verità, viviamo nell’infosfera, viviamo infine nella tragica dimensione della “espulsione dell’Altro” e della crisi profonda di ogni istituzione religiosa. Questa crisi multiforme rende a volte asfittico il discorso teologico e toglie vigore alle pratiche rituali — i due polmoni di ogni corpo religioso. La crisi del religioso investe tutte le arti, non solo la letteratura, talché spesso ad esse viene chiesto di svolgere una funzione vicaria: ad esse si chiede di “profetizzare”. La circolazione letteraria rimpiazza, ovvero amplifica, il vuoto religioso, occupando lo spazio lasciato vacante dalla Religio Imperii?
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