Questo articolo indaga il fenomeno giuridico che, in The Common Law (1881), Oliver Wendell Holmes Jr. denominò ‘responsabilità delle cose inanimate’; e in particolare, l’attribuzione di responsabilità alle cose per la morte di un essere umano. L’articolo propone un’esposizione e una discussione relativa alle principali “interpretazioni” di (alle differenti ricerche finalizzate a decriptare la razionalità sottesa a) tale fenomeno, la cui esistenza è stata documentata presso numerose società umane. Le “interpretazioni”, raccolte a partire dagli studi di giuristi, storici, sociologi, antropologi e filosofi del diritto, contribuiscono al tentativo di individuare i connotati fondamentali della pratica dell’attribuzione di responsabilità alle cose e il suo scopo ultimo. L’articolo identifica sei interpretazioni di tale pratica: come pratica retributiva, religioso-espiatoria, con finalità preventiva, con finalità di enfatizzazione delle norme e dei valori della comunità, come pratica compensativa e come pratica riparativa. Lo sforzo concettuale espresso da questo studio non si traduce quindi in una nozione univoca, ma in un complesso affresco di tecniche giuridiche e modelli di giustizia; affresco che può, in vari modi, tradursi in futuri sviluppi della ricerca filosofico-giuridica.
La responsabilità delle cose inanimate: sei interpretazioni filosofico-giuridiche
Riccardo Mazzola
2024-01-01
Abstract
Questo articolo indaga il fenomeno giuridico che, in The Common Law (1881), Oliver Wendell Holmes Jr. denominò ‘responsabilità delle cose inanimate’; e in particolare, l’attribuzione di responsabilità alle cose per la morte di un essere umano. L’articolo propone un’esposizione e una discussione relativa alle principali “interpretazioni” di (alle differenti ricerche finalizzate a decriptare la razionalità sottesa a) tale fenomeno, la cui esistenza è stata documentata presso numerose società umane. Le “interpretazioni”, raccolte a partire dagli studi di giuristi, storici, sociologi, antropologi e filosofi del diritto, contribuiscono al tentativo di individuare i connotati fondamentali della pratica dell’attribuzione di responsabilità alle cose e il suo scopo ultimo. L’articolo identifica sei interpretazioni di tale pratica: come pratica retributiva, religioso-espiatoria, con finalità preventiva, con finalità di enfatizzazione delle norme e dei valori della comunità, come pratica compensativa e come pratica riparativa. Lo sforzo concettuale espresso da questo studio non si traduce quindi in una nozione univoca, ma in un complesso affresco di tecniche giuridiche e modelli di giustizia; affresco che può, in vari modi, tradursi in futuri sviluppi della ricerca filosofico-giuridica.File | Dimensione | Formato | |
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