Il capitolo muove dalla definizione di bene culturale come “ogni testimonianza materiale avente valore di civiltà”, che implica un profondo cambiamento dei criteri di individuazione e dei metodi di gestione del patrimonio culturale. Questa comporta anzitutto un’enorme estensione di campo, ricomprendendo nel patrimonio culturale tipologie di beni materiali in passato non considerate, i beni immateriali e le conoscenze tacitamente trasmesse in un luogo da una generazione all’altra, nonché il paesaggio, bene collettivo esteso a tutto il territorio. Altresì tale nozione di bene culturale postula un impianto sistemico e funzionalista, riconducendo il valore dei beni culturali alle relazioni reciproche e con l’ambiente storico e geografico a cui appartengono e alla loro originaria funzione, ossia alla vasta gamma di significati connessi alle ragioni di pratica utilità alle quali si deve la loro realizzazione. Quanto alla gestione di tale patrimonio, la tutela, da unica funzione statale riconosciuta nella legislazione italiana fino al 1998, viene ad essere concepita come presupposto e conseguenza della valorizzazione. Quest’ultima, incardinata sul concetto di valore quale capacità di soddisfare bisogni materiali e immateriali generando utilità, implica con riferimento ai beni culturali pubblici la creazione di valore sociale, esternalità positive immateriali e – compatibilmente con esse – materiali. Per conseguire tutto il valore possibile occorre, pertanto, superare un’offerta culturale di tipo posizionale vincolata da un approccio fordista, innovando anzitutto le politiche di prodotto e, segnatamente, il servizio core connesso alla valorizzazione, che si sostanzia nella comunicazione delle informazioni storiche contenute nel patrimonio. Altresì importante risulta favorire un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia tra pubbliche istituzioni, cittadini privati e associazioni (comunità di eredità). A conclusione del capitolo verrà delineato il panorama delle strutture espositive musealizzate italiane, descrivendone quantità e tipologie, localizzazione, titolo proprietario, addetti, visitatori e principali servizi.

Il sistema dei beni culturali in Italia

Montella M. M.
2024-01-01

Abstract

Il capitolo muove dalla definizione di bene culturale come “ogni testimonianza materiale avente valore di civiltà”, che implica un profondo cambiamento dei criteri di individuazione e dei metodi di gestione del patrimonio culturale. Questa comporta anzitutto un’enorme estensione di campo, ricomprendendo nel patrimonio culturale tipologie di beni materiali in passato non considerate, i beni immateriali e le conoscenze tacitamente trasmesse in un luogo da una generazione all’altra, nonché il paesaggio, bene collettivo esteso a tutto il territorio. Altresì tale nozione di bene culturale postula un impianto sistemico e funzionalista, riconducendo il valore dei beni culturali alle relazioni reciproche e con l’ambiente storico e geografico a cui appartengono e alla loro originaria funzione, ossia alla vasta gamma di significati connessi alle ragioni di pratica utilità alle quali si deve la loro realizzazione. Quanto alla gestione di tale patrimonio, la tutela, da unica funzione statale riconosciuta nella legislazione italiana fino al 1998, viene ad essere concepita come presupposto e conseguenza della valorizzazione. Quest’ultima, incardinata sul concetto di valore quale capacità di soddisfare bisogni materiali e immateriali generando utilità, implica con riferimento ai beni culturali pubblici la creazione di valore sociale, esternalità positive immateriali e – compatibilmente con esse – materiali. Per conseguire tutto il valore possibile occorre, pertanto, superare un’offerta culturale di tipo posizionale vincolata da un approccio fordista, innovando anzitutto le politiche di prodotto e, segnatamente, il servizio core connesso alla valorizzazione, che si sostanzia nella comunicazione delle informazioni storiche contenute nel patrimonio. Altresì importante risulta favorire un processo di valorizzazione partecipativo, fondato sulla sinergia tra pubbliche istituzioni, cittadini privati e associazioni (comunità di eredità). A conclusione del capitolo verrà delineato il panorama delle strutture espositive musealizzate italiane, descrivendone quantità e tipologie, localizzazione, titolo proprietario, addetti, visitatori e principali servizi.
2024
978-88-386-1257-2
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Montella_Capitolo_2_EGBCM_2024.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: Capitolo 2
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Copyright dell'editore
Dimensione 4.43 MB
Formato Adobe PDF
4.43 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/339332
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact