Across the second half of the 19th century and the beginning of the 20th, the newborn Italian nation expressed the desire and the willingness to show itself and be acknowledged by the world. Therefore, exhibitions represented valuable opportunities to unveil the level of progress and modernity achieved. Simultaneously, they served as a platform to enhance the nation-building process through the reconstruction of the local, artistic, and cultural history of the Italian regions within the new State. This ambivalence between a national identity in the making facing a well-rooted local sense of belonging, boosted the organization of exhibitions at the regional level. In this context lies the purpose of this research by taking into consideration the “Mostra d’Arte Antica” and the “Esposizione Regionale Marchigiana” organized in Chieti and in Macerata in 1905. The first exhibition represented a milestone in the fusion of art and craftsmanship. The second exhibition showcased regional progress towards modernity and the innovative techniques introduced by the new century. The study has been conducted by collecting the available sources from local and national archives, as shown in the Appendix. Also, the study wants to assess whether these training processes that were the basis of the feeling of cultural belonging can still be used as reference models in the current perception of cultural heritage by contemporary society. For these reasons, the work continues with two other studies, the first of which related to the Museum of the Risorgimento in Macerata, which was conceived within the “Esposizione Regionale Marchigiana” but then repeatedly closed and hidden despite its key role for the local and national historical reconstruction. The second concerns the museum “Filippo Corridoni” of Corridonia, which was considered in the light of the new definition of museum (Prague, 2022) as an example for the critical and realistic contextualization of the facts with respect to the outdated commemoration of the war hero that took shape in the fascist period. In this sense, it is considered relevant for the museum to study and update history in a participatory form, consistent with its mission and as a place of community, so that it can be interpreted in concert with the citizens.

Tra metà Ottocento e primo Novecento l’Italia appena costituita rappresentò un caso particolare per il desiderio di conoscere e valorizzare le proprie radici. In questo clima rientrava il fenomeno delle esposizioni, in quanto occasioni valide sia a dimostrare progresso e modernità raggiunti, sia a ricostruire storie locali e culturali delle comunità del nuovo Stato. Nell’ambivalenza tra un’identità ancora da scoprire e la percezione di radicamento nei territori di appartenenza, tali manifestazioni si svilupparono anche in ambito regionale. Relativamente a questo contesto, il presente lavoro studia e ricostruisce le vicende relative alla Mostra d’Arte Antica di Chieti e all’Esposizione Regionale Marchigiana di Macerata, entrambe svoltesi nel 1905. La prima di queste due rassegne si configurò come importante scenario d’unione tra arte e artigianato nel contesto culturale del tempo, mentre la seconda volle mostrare anche l’avanzamento regionale verso la modernità e le tecniche introdotte dal nuovo secolo. L’analisi dei fatti è stata condotta attraverso una ricca documentazione d’archivio, di cui si dà conto in Appendice, e riesaminando la letteratura prodotta all’epoca, in quanto si tratta di fonti non solo utili all’indagine storica e critica ma anche ancora non totalmente esaminate. Contestualmente, lo studio vuole valutare se questi processi di formazione che furono alla base del sentimento di appartenenza culturale possano ancora valere come modelli di riferimento nella attuale percezione del patrimonio culturale da parte della società contemporanea. Per tali motivazioni, il lavoro continua con altri due studi, il primo dei quali relativo al Museo del Risorgimento di Macerata, che fu ideato in seno alla Esposizione Regionale Marchigiana ma poi più volte chiuso e occultato nonostante il suo ruolo chiave per la ricostruzione storica locale e nazionale. Il secondo riguarda il museo “Filippo Corridoni” di Corridonia, che è stato considerato alla luce della nuova definizione di museo (Praga, 2022) come esempio per la ri-contestualizzazione critica e realistica dei fatti rispetto alla superata commemorazione dell’eroe di guerra che si delineò nel periodo fascista. In tal senso si ritiene rilevante l’azione del museo che, coerentemente alla sua missione e in quanto luogo delle comunità, ha il compito di studiare e aggiornare la storia in forma partecipativa, affinché sia interpretata di concerto con la cittadinanza.

Arte e tradizione fra Rivoluzione industriale e società della conoscenza: eredità di modelli, fenomeni espositivi, fortuna critica e processi formativi.

M. Vitullo
2024-01-01

Abstract

Across the second half of the 19th century and the beginning of the 20th, the newborn Italian nation expressed the desire and the willingness to show itself and be acknowledged by the world. Therefore, exhibitions represented valuable opportunities to unveil the level of progress and modernity achieved. Simultaneously, they served as a platform to enhance the nation-building process through the reconstruction of the local, artistic, and cultural history of the Italian regions within the new State. This ambivalence between a national identity in the making facing a well-rooted local sense of belonging, boosted the organization of exhibitions at the regional level. In this context lies the purpose of this research by taking into consideration the “Mostra d’Arte Antica” and the “Esposizione Regionale Marchigiana” organized in Chieti and in Macerata in 1905. The first exhibition represented a milestone in the fusion of art and craftsmanship. The second exhibition showcased regional progress towards modernity and the innovative techniques introduced by the new century. The study has been conducted by collecting the available sources from local and national archives, as shown in the Appendix. Also, the study wants to assess whether these training processes that were the basis of the feeling of cultural belonging can still be used as reference models in the current perception of cultural heritage by contemporary society. For these reasons, the work continues with two other studies, the first of which related to the Museum of the Risorgimento in Macerata, which was conceived within the “Esposizione Regionale Marchigiana” but then repeatedly closed and hidden despite its key role for the local and national historical reconstruction. The second concerns the museum “Filippo Corridoni” of Corridonia, which was considered in the light of the new definition of museum (Prague, 2022) as an example for the critical and realistic contextualization of the facts with respect to the outdated commemoration of the war hero that took shape in the fascist period. In this sense, it is considered relevant for the museum to study and update history in a participatory form, consistent with its mission and as a place of community, so that it can be interpreted in concert with the citizens.
2024
36
FORMAZIONE, PATRIMONIO CULTURALE E TERRITORI
Tra metà Ottocento e primo Novecento l’Italia appena costituita rappresentò un caso particolare per il desiderio di conoscere e valorizzare le proprie radici. In questo clima rientrava il fenomeno delle esposizioni, in quanto occasioni valide sia a dimostrare progresso e modernità raggiunti, sia a ricostruire storie locali e culturali delle comunità del nuovo Stato. Nell’ambivalenza tra un’identità ancora da scoprire e la percezione di radicamento nei territori di appartenenza, tali manifestazioni si svilupparono anche in ambito regionale. Relativamente a questo contesto, il presente lavoro studia e ricostruisce le vicende relative alla Mostra d’Arte Antica di Chieti e all’Esposizione Regionale Marchigiana di Macerata, entrambe svoltesi nel 1905. La prima di queste due rassegne si configurò come importante scenario d’unione tra arte e artigianato nel contesto culturale del tempo, mentre la seconda volle mostrare anche l’avanzamento regionale verso la modernità e le tecniche introdotte dal nuovo secolo. L’analisi dei fatti è stata condotta attraverso una ricca documentazione d’archivio, di cui si dà conto in Appendice, e riesaminando la letteratura prodotta all’epoca, in quanto si tratta di fonti non solo utili all’indagine storica e critica ma anche ancora non totalmente esaminate. Contestualmente, lo studio vuole valutare se questi processi di formazione che furono alla base del sentimento di appartenenza culturale possano ancora valere come modelli di riferimento nella attuale percezione del patrimonio culturale da parte della società contemporanea. Per tali motivazioni, il lavoro continua con altri due studi, il primo dei quali relativo al Museo del Risorgimento di Macerata, che fu ideato in seno alla Esposizione Regionale Marchigiana ma poi più volte chiuso e occultato nonostante il suo ruolo chiave per la ricostruzione storica locale e nazionale. Il secondo riguarda il museo “Filippo Corridoni” di Corridonia, che è stato considerato alla luce della nuova definizione di museo (Praga, 2022) come esempio per la ri-contestualizzazione critica e realistica dei fatti rispetto alla superata commemorazione dell’eroe di guerra che si delineò nel periodo fascista. In tal senso si ritiene rilevante l’azione del museo che, coerentemente alla sua missione e in quanto luogo delle comunità, ha il compito di studiare e aggiornare la storia in forma partecipativa, affinché sia interpretata di concerto con la cittadinanza.
F. Coltrinari; I. Miarelli
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Descrizione: Arte e tradizione fra Rivoluzione industriale e società della conoscenza: eredità di modelli, fenomeni espositivi, fortuna critica e processi formativi.
Tipologia: Tesi di dottorato
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