Ceremony può essere considerato la storia di come si costruisce una storia, o meglio di come ogni storia sia un intreccio di altre storie, una tela infinita in cui tutto è potenzialmente collegato a tutto. Anche la cerimonia che dà il titolo al romanzo più che qualcosa di “agito” è qualcosa di “narrato” – più che un rito, che replica mimeticamente sul piano dell’azione drammatica un qualche mito fondativo, è appunto un mito, il racconto che è il nucleo di significato del rito, e che si basa, come tutti i racconti, sul principio dell’intreccio, ovvero di quella interconnessione tra eventi e personaggi che non necessariamente rispetta le norme della immediata consequenzialità logica e cronologica (quelle della fabula, per usare un termine della teoria narratologica) e che invece è il risultato di una complessa operazione di scomposizione e ricomposizione del flusso temporale. Il racconto-cerimonia di Ceremony segue le varie fasi del tragitto tutt’altro che lineare e unidirezionale attraverso lo spazio e il tempo del protagonista Tayo, un mixed-blood pueblo di Laguna che ha combattuto nel Pacifico durante la Seconda guerra mondiale e che all’inizio del romanzo è ricoverato in un ospedale psichiatrico perché affetto da “stress post-traumatico”, innescato dall’aver assistito alla morte del cugino, Rocky. La riserva di Laguna dove è ambientata gran parte della vicenda si trova in New Mexico, nei pressi del più antico insediamento urbano nordamericano, Ácoma, e confina con i territori della nazione navajo, più a ovest. L’area ospita la più grande miniera di uranio a cielo aperto del mondo, e a poca distanza c’è Los Alamos, il sito del Manhattan Project che creò e testò la prima bomba atomica. Il saggio esamina appunto come Silko rappresenti l'esperienza nativo-americana nei termini di un intreccio infinito di relazioni tra soggetti attraverso il tempo e lo spazio, e come il suo protagonista riesca infine, grazie a questo suo viaggio nella tela delle storie che hanno costruito la sua identità, a forgiare infine una soggettività non costretta entro i limiti predefiniti dalle mitologie di questa o quella cultura dominante.
Tele e storie. L’intreccio del Reale in Ceremony di Leslie Marmon Silko
De Angelis, V.
2023-01-01
Abstract
Ceremony può essere considerato la storia di come si costruisce una storia, o meglio di come ogni storia sia un intreccio di altre storie, una tela infinita in cui tutto è potenzialmente collegato a tutto. Anche la cerimonia che dà il titolo al romanzo più che qualcosa di “agito” è qualcosa di “narrato” – più che un rito, che replica mimeticamente sul piano dell’azione drammatica un qualche mito fondativo, è appunto un mito, il racconto che è il nucleo di significato del rito, e che si basa, come tutti i racconti, sul principio dell’intreccio, ovvero di quella interconnessione tra eventi e personaggi che non necessariamente rispetta le norme della immediata consequenzialità logica e cronologica (quelle della fabula, per usare un termine della teoria narratologica) e che invece è il risultato di una complessa operazione di scomposizione e ricomposizione del flusso temporale. Il racconto-cerimonia di Ceremony segue le varie fasi del tragitto tutt’altro che lineare e unidirezionale attraverso lo spazio e il tempo del protagonista Tayo, un mixed-blood pueblo di Laguna che ha combattuto nel Pacifico durante la Seconda guerra mondiale e che all’inizio del romanzo è ricoverato in un ospedale psichiatrico perché affetto da “stress post-traumatico”, innescato dall’aver assistito alla morte del cugino, Rocky. La riserva di Laguna dove è ambientata gran parte della vicenda si trova in New Mexico, nei pressi del più antico insediamento urbano nordamericano, Ácoma, e confina con i territori della nazione navajo, più a ovest. L’area ospita la più grande miniera di uranio a cielo aperto del mondo, e a poca distanza c’è Los Alamos, il sito del Manhattan Project che creò e testò la prima bomba atomica. Il saggio esamina appunto come Silko rappresenti l'esperienza nativo-americana nei termini di un intreccio infinito di relazioni tra soggetti attraverso il tempo e lo spazio, e come il suo protagonista riesca infine, grazie a questo suo viaggio nella tela delle storie che hanno costruito la sua identità, a forgiare infine una soggettività non costretta entro i limiti predefiniti dalle mitologie di questa o quella cultura dominante.File | Dimensione | Formato | |
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