Twelve kilometers of ski slopes in the heart of the Marche Apennines, in an area between 1,200 and 1,500 m above sea level. The mount Acuto ski area (Umbrian-Marche ridge) was built at the end of the 1970s by the Municipality of Frontone and the Mountain Reclamation Consortium of the Pesaro Apennines, and has lately undergone massive «modernization» and expansion. What in postmodern society is now considered an environmental conflict, in industrial Italy of the Seventies could, instead, be considered acceptable without offending the common aesthetic sense and without animating strong disputes. The concept of environmental conflict is a function of the culture that a society elaborates in a certain time and space and is spread to the public through different types of narration both from below and from above. The visual analysis shows changes in the slopes, road construction and ski lifts, perceived as elements that testify to environmental disfigurement or progress and development. The examined area is a significant case of ecocritical geography, in which opposing positions are compared about the opportunity to realize this ski area. The clash between administrators and managers of the plants and the shelter, on the one hand, and environmental associations, on the other, has also had a considerable resonance in the visual representation. Two philosophies clash on the future of mountain areas, on the people who live there and frequent them, with consequences on the evaluation of economic profit. This aspect also deserves to be considered, in relation to the altitude of the slopes that, even more in the current climate change phase, will be able to guarantee a seasonal feasibility only with the use of artificial snow.

Dodici chilometri di piste da sci nel cuore dell’Appennino marchigiano, in un’area compresa tra i 1.200 e i 1.500 m di quota. Il comprensorio sciistico del monte Acuto (dorsale umbro-marchigiana) fu realizzato alla fine degli anni Settanta, voluto dal Comune di Frontone e dal Consorzio di bonifica montana dell’Appennino pesarese, è recentemente stato sottoposto a un massiccio intervento di «ammodernamento» e ampliamento. Ciò che nella società postmoderna viene oggi considerato un conflitto ambientale, nell’Italia industriale degli anni Settanta poteva essere, invece, ritenuto accettabile senza offendere il comune senso estetico e senza animare forti contestazioni. Il concetto di conflitto ambientale è funzione della cultura che una società elabora in un determinato tempo e in un determinato spazio e si diffonde presso l’opinione pubblica attraverso diversi tipi di narrazione sia from below sia from above. Dall’analisi visuale emergono modificazioni dei pendii, realizzazioni di strade e impianti di risalita, percepiti come elementi che testimoniano deturpamento ambientale oppure progresso e sviluppo. Il comprensorio considerato è un caso significativo della geografia ecocritica, in cui si confrontano posizioni opposte circa l’opportunità di realizzare quest’area sciistica. Lo scontro tra amministratori e gestori degli impianti e del rifugio, da un lato, e le associazioni ambientaliste, dall’altro, ha avuto notevole risonanza anche nella rappresentazione visuale. Due filosofie si scontrano sul futuro delle aree montane, sulla gente che le abita e le frequenta, con conseguenze sulla valutazione dell’utile economico. Anche questo aspetto merita di essere ponderato, in relazione alle quote altitudinali delle piste che, ancor più nell’attuale fase di climate change, potranno garantire una praticabilità stagionale solo col ricorso all’innevamento artificiale.

Conflitto ambientale e percezione sociale del comprensorio sciistico monte Catria-monte Acuto, nell'Appennino marchigiano

Betti, Simone
2023-01-01

Abstract

Twelve kilometers of ski slopes in the heart of the Marche Apennines, in an area between 1,200 and 1,500 m above sea level. The mount Acuto ski area (Umbrian-Marche ridge) was built at the end of the 1970s by the Municipality of Frontone and the Mountain Reclamation Consortium of the Pesaro Apennines, and has lately undergone massive «modernization» and expansion. What in postmodern society is now considered an environmental conflict, in industrial Italy of the Seventies could, instead, be considered acceptable without offending the common aesthetic sense and without animating strong disputes. The concept of environmental conflict is a function of the culture that a society elaborates in a certain time and space and is spread to the public through different types of narration both from below and from above. The visual analysis shows changes in the slopes, road construction and ski lifts, perceived as elements that testify to environmental disfigurement or progress and development. The examined area is a significant case of ecocritical geography, in which opposing positions are compared about the opportunity to realize this ski area. The clash between administrators and managers of the plants and the shelter, on the one hand, and environmental associations, on the other, has also had a considerable resonance in the visual representation. Two philosophies clash on the future of mountain areas, on the people who live there and frequent them, with consequences on the evaluation of economic profit. This aspect also deserves to be considered, in relation to the altitude of the slopes that, even more in the current climate change phase, will be able to guarantee a seasonal feasibility only with the use of artificial snow.
2023
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Dodici chilometri di piste da sci nel cuore dell’Appennino marchigiano, in un’area compresa tra i 1.200 e i 1.500 m di quota. Il comprensorio sciistico del monte Acuto (dorsale umbro-marchigiana) fu realizzato alla fine degli anni Settanta, voluto dal Comune di Frontone e dal Consorzio di bonifica montana dell’Appennino pesarese, è recentemente stato sottoposto a un massiccio intervento di «ammodernamento» e ampliamento. Ciò che nella società postmoderna viene oggi considerato un conflitto ambientale, nell’Italia industriale degli anni Settanta poteva essere, invece, ritenuto accettabile senza offendere il comune senso estetico e senza animare forti contestazioni. Il concetto di conflitto ambientale è funzione della cultura che una società elabora in un determinato tempo e in un determinato spazio e si diffonde presso l’opinione pubblica attraverso diversi tipi di narrazione sia from below sia from above. Dall’analisi visuale emergono modificazioni dei pendii, realizzazioni di strade e impianti di risalita, percepiti come elementi che testimoniano deturpamento ambientale oppure progresso e sviluppo. Il comprensorio considerato è un caso significativo della geografia ecocritica, in cui si confrontano posizioni opposte circa l’opportunità di realizzare quest’area sciistica. Lo scontro tra amministratori e gestori degli impianti e del rifugio, da un lato, e le associazioni ambientaliste, dall’altro, ha avuto notevole risonanza anche nella rappresentazione visuale. Due filosofie si scontrano sul futuro delle aree montane, sulla gente che le abita e le frequenta, con conseguenze sulla valutazione dell’utile economico. Anche questo aspetto merita di essere ponderato, in relazione alle quote altitudinali delle piste che, ancor più nell’attuale fase di climate change, potranno garantire una praticabilità stagionale solo col ricorso all’innevamento artificiale.
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