Innovando l’ordine politico, sociale, economico e logico globale, la recente pandemia ha fatto riemergere la delicata questione della limitazione del diritto di accesso alle cure. Nell’infuriare dell’emergenza e nella prospettiva di un’estrema scarsità di risorse disponibili, si è prospettata infatti la manifestazione di un diverso volto della biopolitica di stampo foucaultiano. Da un lato, si è sperimentata una tangibile tanatocrazia basata sul triage, attraverso la proposta di prese di posizione fondate sul sacrificio degli individui più vulnerabili a favore di quelli ritenuti più appropriati e meritevoli di cura. Dall’altro, le misure adottate per contrastare il contagio hanno chiaramente rivelato una precedente e generale tendenza al riduzionismo biologico. Sebbene la virosi non abbia operato direttamente alcuna selezione di classe, origine, sesso ed età, ha contribuito a tale tendenza, indebolendo anche la realtà umana del morire di cui sono espressione alcuni elementi fondanti della civiltà, come l’accompagnamento alla morte e la ritualità del lutto. In tale prospettiva, come è mutata la narrazione intorno ai contesti della cura? E come è possibile proporre un ripensamento di questi ultimi in ottica post-pandemica?

Decisioni in tema di accesso alle cure: dalla biopolitica delle catastrofi alla post-pandemia

Ingarra
2023-01-01

Abstract

Innovando l’ordine politico, sociale, economico e logico globale, la recente pandemia ha fatto riemergere la delicata questione della limitazione del diritto di accesso alle cure. Nell’infuriare dell’emergenza e nella prospettiva di un’estrema scarsità di risorse disponibili, si è prospettata infatti la manifestazione di un diverso volto della biopolitica di stampo foucaultiano. Da un lato, si è sperimentata una tangibile tanatocrazia basata sul triage, attraverso la proposta di prese di posizione fondate sul sacrificio degli individui più vulnerabili a favore di quelli ritenuti più appropriati e meritevoli di cura. Dall’altro, le misure adottate per contrastare il contagio hanno chiaramente rivelato una precedente e generale tendenza al riduzionismo biologico. Sebbene la virosi non abbia operato direttamente alcuna selezione di classe, origine, sesso ed età, ha contribuito a tale tendenza, indebolendo anche la realtà umana del morire di cui sono espressione alcuni elementi fondanti della civiltà, come l’accompagnamento alla morte e la ritualità del lutto. In tale prospettiva, come è mutata la narrazione intorno ai contesti della cura? E come è possibile proporre un ripensamento di questi ultimi in ottica post-pandemica?
2023
EUM
Internazionale
https://riviste.unimc.it/index.php/heteroglossia/article/view/3478
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Ingarra_Decisioni-accesso-cure_2023.pdf

accesso aperto

Descrizione: Ingarra_Decisioni-accesso-cure_2023
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Creative commons
Dimensione 165.38 kB
Formato Adobe PDF
165.38 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/326030
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact