Dal 1989 l’ordine globale appare completamente mutato. L’emergere di nuove aree produttive, la caduta di miti consolidati, le trasformazioni politiche, le crescenti interrelazioni tra Stati, territori e regioni, sono fenomeni che hanno generato nuovi scenari geopolitici, economici e sociali. La “rassicurante chiarezza” ed il paradossale equilibrio della divisione ideologica della Guerra Fredda si dissolvono, lasciando il posto ad un sistema confuso e complesso caratterizzato dal mutamento della localizzazione dei conflitti, da nuove regole della guerra e dalla fine dell’ordine militare. A ciò si aggiungono l’innegabile spostamento dei centri di potere all’economia e alla finanza, la dilatazione del campo di battaglia ormai esteso alla sfera civile ed economica, nonché l’incidenza del progresso tecnologico e l’influenza dei media. Scopo della ricerca è, attraverso l’analisi del dibattito sulle nuove e vecchie guerre e l’indagine sui conflitti esistenti e sugli scontri armati, evidenziare come il tramonto del consolidato rapporto tra territorio, sovranità statale e monopolio della violenza, abbia portato ad un rinnovamento dei conflitti e delle guerre, caratterizzato, tuttavia, dal persistere delle medesime logiche di potenza. In questa prospettiva, la guerra quale fenomeno, mostra un’incredibile capacità di evoluzione ed adattamento al nuovo sistema caratterizzato dalla interazione tra spazio, potere e globalizzazione. Ciò non comporta, tuttavia, alcuna soluzione di continuità col passato, ma una evoluzione adattiva che ne garantisce la sopravvivenza; non nuove guerre, dunque, ma solo rinnovate. Al contempo e con le medesime metodologie, viene posto in evidenza come il confine tra guerra e pace sia ormai divenuto talmente labile ed impreciso che può ipotizzarsi una vera e propria contaminatio tra i due fenomeni, di cui la global governance, lo jus ad bellum e le operazioni di peacemaking, peacebuilding e peacekeeping, rappresentano la perfetta esemplificazione.

Le “guerre rinnovate” del periodo post-bipolare e le "nuove paci". Una mancata interruzione logica, spaziale e temporale?

Epasto, S.
2022-01-01

Abstract

Dal 1989 l’ordine globale appare completamente mutato. L’emergere di nuove aree produttive, la caduta di miti consolidati, le trasformazioni politiche, le crescenti interrelazioni tra Stati, territori e regioni, sono fenomeni che hanno generato nuovi scenari geopolitici, economici e sociali. La “rassicurante chiarezza” ed il paradossale equilibrio della divisione ideologica della Guerra Fredda si dissolvono, lasciando il posto ad un sistema confuso e complesso caratterizzato dal mutamento della localizzazione dei conflitti, da nuove regole della guerra e dalla fine dell’ordine militare. A ciò si aggiungono l’innegabile spostamento dei centri di potere all’economia e alla finanza, la dilatazione del campo di battaglia ormai esteso alla sfera civile ed economica, nonché l’incidenza del progresso tecnologico e l’influenza dei media. Scopo della ricerca è, attraverso l’analisi del dibattito sulle nuove e vecchie guerre e l’indagine sui conflitti esistenti e sugli scontri armati, evidenziare come il tramonto del consolidato rapporto tra territorio, sovranità statale e monopolio della violenza, abbia portato ad un rinnovamento dei conflitti e delle guerre, caratterizzato, tuttavia, dal persistere delle medesime logiche di potenza. In questa prospettiva, la guerra quale fenomeno, mostra un’incredibile capacità di evoluzione ed adattamento al nuovo sistema caratterizzato dalla interazione tra spazio, potere e globalizzazione. Ciò non comporta, tuttavia, alcuna soluzione di continuità col passato, ma una evoluzione adattiva che ne garantisce la sopravvivenza; non nuove guerre, dunque, ma solo rinnovate. Al contempo e con le medesime metodologie, viene posto in evidenza come il confine tra guerra e pace sia ormai divenuto talmente labile ed impreciso che può ipotizzarsi una vera e propria contaminatio tra i due fenomeni, di cui la global governance, lo jus ad bellum e le operazioni di peacemaking, peacebuilding e peacekeeping, rappresentano la perfetta esemplificazione.
2022
Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società
Nazionale
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