Il presente lavoro mira a sviluppare alcune riflessioni sulla recente inportantissima sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti Dobbs v Jackson. Tre sono gli aspetti fondamentali toccati da questa pronuncia: la soluzione negativa alla questione critica se la Costituzione degli Stati Uniti, correttamente intesa, conferisca un diritto all'aborto; la ricognizione dello standard che nei precedenti della Corte è stato utilizzato per determinare se il riferimento alla "libertà" del Quattordicesimo Emendamento protegga un diritto particolare e, in generale, dei limiti che la Corte Suprema incontra nell’interpretare la Costituzione; i termini di applicabilità del principio dello stare decisis, riaffermandosi che in circostanze appropriate la Corte deve essere disposta a riconsiderare e, se necessario, annullare le decisioni costituzionali, poichè lo stare decisis non è un comando inesorabile. Di tali aspetti è tuttavia il secondo quello su cui si vuole specialmente porre l’attenzione nel presente lavoro. Con questa sentenza la Corte Suprema sembra infatti aver iniziato un percorso di revisione intorno alla concezione del proprio ruolo e dei limiti all’interno dei quali deve muoversi l’interpretazione del testo costituzionale, in questo seguendo la dottrina originalista. Nel presente lavoro si è pertanto cercato di ricostruire i tratti fondamentali di questa dottrina e le sue ricadute sull’interpretazione del Quattordicesimo Emendamento, in particolare della Due Process Clause. Da ultimo si è affrontato il problema di una possibile “importazione” della teoria originalista nell’esperienza italiana, esaminando, solo per fare un esempio, le conseguenze che potrebbe avere sull’interpretazione dell’art. 2 della Costituzione italiana.
Dobbs v. Jackson: la teoria originalista e i limiti all’attivismo creativo delle corti costituzionali
Caporali Giancarlo
2022-01-01
Abstract
Il presente lavoro mira a sviluppare alcune riflessioni sulla recente inportantissima sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti Dobbs v Jackson. Tre sono gli aspetti fondamentali toccati da questa pronuncia: la soluzione negativa alla questione critica se la Costituzione degli Stati Uniti, correttamente intesa, conferisca un diritto all'aborto; la ricognizione dello standard che nei precedenti della Corte è stato utilizzato per determinare se il riferimento alla "libertà" del Quattordicesimo Emendamento protegga un diritto particolare e, in generale, dei limiti che la Corte Suprema incontra nell’interpretare la Costituzione; i termini di applicabilità del principio dello stare decisis, riaffermandosi che in circostanze appropriate la Corte deve essere disposta a riconsiderare e, se necessario, annullare le decisioni costituzionali, poichè lo stare decisis non è un comando inesorabile. Di tali aspetti è tuttavia il secondo quello su cui si vuole specialmente porre l’attenzione nel presente lavoro. Con questa sentenza la Corte Suprema sembra infatti aver iniziato un percorso di revisione intorno alla concezione del proprio ruolo e dei limiti all’interno dei quali deve muoversi l’interpretazione del testo costituzionale, in questo seguendo la dottrina originalista. Nel presente lavoro si è pertanto cercato di ricostruire i tratti fondamentali di questa dottrina e le sue ricadute sull’interpretazione del Quattordicesimo Emendamento, in particolare della Due Process Clause. Da ultimo si è affrontato il problema di una possibile “importazione” della teoria originalista nell’esperienza italiana, esaminando, solo per fare un esempio, le conseguenze che potrebbe avere sull’interpretazione dell’art. 2 della Costituzione italiana.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
FEDERALISMI Dobbs vs Jackson.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
978.4 kB
Formato
Adobe PDF
|
978.4 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.