Il saggio indaga le matrici dantesche nell'esperienza intellettuale di Gian Mario Filelfo come interprete e biografo del sommo poeta. La prima fonte di riferimento è individuata nell'esperienza culturale del padre Francesco, del quale sono messe in evidenza le numerosissime riprese e rilaborazioni, non solo relativamente alla celebre 'lectura Dantis' fiorentina degli anni '30 del Quattrocento (che fu rivoluzionaria per più motivi), ma soprattutto in merito a soluzioni linguistiche altamente innovative (riscontrate in molte testimonianze della sua vastissima produzione), nelle quali il Tolentinate utilizzò Dante come trait-d'union fra latino e greco. La seconda è ricondotta alla lectura Dantis che Gian Mario stesso condusse a Verona alla fine degli anni '60, su richiesta del Comune, da cui scaturì la Vita, dedicata a Piero de' Medici e Tommaso Soderini, un prodotto letterario originalissimo, che si distingue dal resto delle biografie dantesche del XV secolo, ricco di elementi finora trascurati (fra i quali una menzione dell'Epistola a Cangrande) perché, da Foscolo in poi, il testo ha scontato le conseguenze di una condanna pregiudiziale infondata.
«DANTEM IMBIBI TOTUM»: GIAN MARIO FILELFO INTERPRETE E BIOGRAFO
S. Fiaschi
2022-01-01
Abstract
Il saggio indaga le matrici dantesche nell'esperienza intellettuale di Gian Mario Filelfo come interprete e biografo del sommo poeta. La prima fonte di riferimento è individuata nell'esperienza culturale del padre Francesco, del quale sono messe in evidenza le numerosissime riprese e rilaborazioni, non solo relativamente alla celebre 'lectura Dantis' fiorentina degli anni '30 del Quattrocento (che fu rivoluzionaria per più motivi), ma soprattutto in merito a soluzioni linguistiche altamente innovative (riscontrate in molte testimonianze della sua vastissima produzione), nelle quali il Tolentinate utilizzò Dante come trait-d'union fra latino e greco. La seconda è ricondotta alla lectura Dantis che Gian Mario stesso condusse a Verona alla fine degli anni '60, su richiesta del Comune, da cui scaturì la Vita, dedicata a Piero de' Medici e Tommaso Soderini, un prodotto letterario originalissimo, che si distingue dal resto delle biografie dantesche del XV secolo, ricco di elementi finora trascurati (fra i quali una menzione dell'Epistola a Cangrande) perché, da Foscolo in poi, il testo ha scontato le conseguenze di una condanna pregiudiziale infondata.File | Dimensione | Formato | |
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