In the nowadays world characterized by complexity, the digital systems for archival and bibliographic description are, especially in Italy, a faithful mirror of too many horizontal (among bodies with national functions) and vertical (among central and peripheral levels) complications. The integration of data sets conceived according to the up-to-date conceptual domain models would simplify the dynamics of representation, improve user experiences, and optimize the environmental costs of computing infrastructures. The concepts to be shared should relate to agents (individual or collective), places, and chronological data, deepening on how to address the more complex issues opened by things. This paper introduces three possible scenarios of semantic cooperation between archivists and librarians, not necessarily alternative: activating a conceptual matching through common entities, relying on a neutral semantic data infrastructure such as Wikidata, or, finally, developing a transversal core ontology. Hoping that disciplinary boundaries will not impede cooperation, two types of impediments must be considered: the organizational one (bottom-up, top-down, or a virtuous synergy between the two organizational models?) and the crucial issue of offering easy-to-use interfaces to end users, not only constituted by software agents.

In un mondo caratterizzato dalla complessità, i sistemi digitali di restituzione delle descrizioni archivistiche e bibliografiche sono, specie in Italia, specchio fedele delle troppe complicazioni orizzontali (tra enti con funzioni nazionali) e verticali (tra livelli centrali e periferici). L’integrazione tra set di dati basati sui più aggiornati modelli concettuali di dominio avrebbe come vantaggi la semplificazione delle dinamiche di rappresentazione, il miglioramento delle esperienze d’uso degli utenti e l’ottimizzazione dei costi ambientali delle infrastrutture di calcolo. I concetti condivisibili possono essere prima di tutto quelli relativi agli agenti individuali o collettivi), ai luoghi e ai dati cronologici, approfondendo poi le più complesse problematiche relative alle “cose”. Il contributo introduce tre possibili scenari di cooperazione semantica tra archivisti e bibliotecari, non necessariamente alternativi: far dialogare i modelli concettuali attraverso entità comuni, appoggiarsi ad un’infrastruttura dati semantica neutrale come Wikidata oppure, infine, elaborare una core ontology trasversale. Auspicando che i confini disciplinari non siano un impedimento alla cooperazione, si devono considerare però almeno due ordini di problemi: quello organizzativo (bottom-up, top-down o una virtuosa sinergia tra i due approcci?) e quello cruciale relativo all’offerta di interfacce usabili per gli utenti finali, non solo costituiti da agenti software.

Name, things, places: towards a semantic, sustainable, usable integration? / Nomi, cose, città: verso un’integrazione semantica sostenibile e usabile?

feliciati, pierluigi
2022-01-01

Abstract

In the nowadays world characterized by complexity, the digital systems for archival and bibliographic description are, especially in Italy, a faithful mirror of too many horizontal (among bodies with national functions) and vertical (among central and peripheral levels) complications. The integration of data sets conceived according to the up-to-date conceptual domain models would simplify the dynamics of representation, improve user experiences, and optimize the environmental costs of computing infrastructures. The concepts to be shared should relate to agents (individual or collective), places, and chronological data, deepening on how to address the more complex issues opened by things. This paper introduces three possible scenarios of semantic cooperation between archivists and librarians, not necessarily alternative: activating a conceptual matching through common entities, relying on a neutral semantic data infrastructure such as Wikidata, or, finally, developing a transversal core ontology. Hoping that disciplinary boundaries will not impede cooperation, two types of impediments must be considered: the organizational one (bottom-up, top-down, or a virtuous synergy between the two organizational models?) and the crucial issue of offering easy-to-use interfaces to end users, not only constituted by software agents.
2022
FUP
In un mondo caratterizzato dalla complessità, i sistemi digitali di restituzione delle descrizioni archivistiche e bibliografiche sono, specie in Italia, specchio fedele delle troppe complicazioni orizzontali (tra enti con funzioni nazionali) e verticali (tra livelli centrali e periferici). L’integrazione tra set di dati basati sui più aggiornati modelli concettuali di dominio avrebbe come vantaggi la semplificazione delle dinamiche di rappresentazione, il miglioramento delle esperienze d’uso degli utenti e l’ottimizzazione dei costi ambientali delle infrastrutture di calcolo. I concetti condivisibili possono essere prima di tutto quelli relativi agli agenti individuali o collettivi), ai luoghi e ai dati cronologici, approfondendo poi le più complesse problematiche relative alle “cose”. Il contributo introduce tre possibili scenari di cooperazione semantica tra archivisti e bibliotecari, non necessariamente alternativi: far dialogare i modelli concettuali attraverso entità comuni, appoggiarsi ad un’infrastruttura dati semantica neutrale come Wikidata oppure, infine, elaborare una core ontology trasversale. Auspicando che i confini disciplinari non siano un impedimento alla cooperazione, si devono considerare però almeno due ordini di problemi: quello organizzativo (bottom-up, top-down o una virtuosa sinergia tra i due approcci?) e quello cruciale relativo all’offerta di interfacce usabili per gli utenti finali, non solo costituiti da agenti software.
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