The Great Resignation broke out in 2021 and now it is a worldwide phenomenon, which particularly interests the USA, but it does not leave Italy indifferent; here, it assumes a predominantly youthful identity. In short, this is a mass voluntary resignation. Likely stimulated and exacerbated by the pandemic, the phenomenon is not accompanied by analyses, which are able to identify the causes with certainty. However, some research highlights various points of a widespread work uneasiness which intercept the interest of the pedagogy of work. Therefore, this article aims at investigating what lies behind the Great Resignation and putting forward pedagogical proposals for the solution of certain critical issues. More specifically, the argument focuses on the neoliberal logic of competitive performance and the lack of care for human relationships at work such as fundamental problematic factors and, mainly prying about the theory of relational goods, it continues by indicating viable trajectories to promote a pedagogical culture of work starting from young people, focused on the network of educationally meaningful relationships. Keywords: Great Resignation, pedagogy of work, performance and neoliberal rationality, relational goods, young people and pedagogical culture of work.

La Great Resignation è esplosa nel 2021 ed è un fenomeno ormai mondiale, che interessa particolarmente gli U.S.A, ma che non lascia indifferente l’Italia, dove assume un’identità prevalentemente giovanile. In breve, si tratta di dimissioni volontarie di massa. Verosimilmente stimolato e acuito dalla pandemia, il fenomeno non è corredato di analisi capaci di individuarne con certezza le cause. Tuttavia, alcune ricerche pongono in evidenza vari tratti di un malessere lavorativo diffuso che intercettano l’interesse della pedagogia del lavoro. Pertanto, questo articolo mira a indagare che cosa ci sia dietro la Great Resignation e ad avanzare proposte pedagogiche per la soluzione di determinate criticità. Più in dettaglio, l’argomentazione si concentra sulla logica neoliberista della performance competitiva e sulla mancanza di cura delle relazioni umane al lavoro quali fondamentali fattori problematici e, facendo principalmente leva sulla teoria dei beni relazionali, prosegue indicando delle traiettorie percorribili per promuovere una cultura pedagogica del lavoro a partire proprio dai giovani, centrata sulla tessitura di relazioni educativamente significative.

Behind and beyond the Great Resignation: A pedagogical viewpoint

d'Aniello, F.
2022-01-01

Abstract

The Great Resignation broke out in 2021 and now it is a worldwide phenomenon, which particularly interests the USA, but it does not leave Italy indifferent; here, it assumes a predominantly youthful identity. In short, this is a mass voluntary resignation. Likely stimulated and exacerbated by the pandemic, the phenomenon is not accompanied by analyses, which are able to identify the causes with certainty. However, some research highlights various points of a widespread work uneasiness which intercept the interest of the pedagogy of work. Therefore, this article aims at investigating what lies behind the Great Resignation and putting forward pedagogical proposals for the solution of certain critical issues. More specifically, the argument focuses on the neoliberal logic of competitive performance and the lack of care for human relationships at work such as fundamental problematic factors and, mainly prying about the theory of relational goods, it continues by indicating viable trajectories to promote a pedagogical culture of work starting from young people, focused on the network of educationally meaningful relationships. Keywords: Great Resignation, pedagogy of work, performance and neoliberal rationality, relational goods, young people and pedagogical culture of work.
2022
FrancoAngeli
La Great Resignation è esplosa nel 2021 ed è un fenomeno ormai mondiale, che interessa particolarmente gli U.S.A, ma che non lascia indifferente l’Italia, dove assume un’identità prevalentemente giovanile. In breve, si tratta di dimissioni volontarie di massa. Verosimilmente stimolato e acuito dalla pandemia, il fenomeno non è corredato di analisi capaci di individuarne con certezza le cause. Tuttavia, alcune ricerche pongono in evidenza vari tratti di un malessere lavorativo diffuso che intercettano l’interesse della pedagogia del lavoro. Pertanto, questo articolo mira a indagare che cosa ci sia dietro la Great Resignation e ad avanzare proposte pedagogiche per la soluzione di determinate criticità. Più in dettaglio, l’argomentazione si concentra sulla logica neoliberista della performance competitiva e sulla mancanza di cura delle relazioni umane al lavoro quali fondamentali fattori problematici e, facendo principalmente leva sulla teoria dei beni relazionali, prosegue indicando delle traiettorie percorribili per promuovere una cultura pedagogica del lavoro a partire proprio dai giovani, centrata sulla tessitura di relazioni educativamente significative.
Internazionale
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