In this contribution we combine the “education in emergencies” concept with a historiographical perspective, investigating the increase in juvenile delinquency in Italy following the end of the Second World War that resulted from the loosening of family ties and the decline in the parental monitoring of children, as well as from malnu-trition, overcrowded living conditions in poor quality housing and the general collapse of public morality. This worrying situation immediately attracted the attention of the public authorities, who tried to remedy it either through repressive interventions – with the establishment of Juvenile Police Offices and the activity of the Juvenile Courts – or through educational and caregiving interventions aimed at the recovery of young offenders and their reintegration into school, such as those promoted by the Board of Education, the National Centre or Social Prevention and Defence, the National League for the Moral Protection of Children and the numerous sponta-neous committees of various political leanings that sprang up all over Italy.

Nel presente contributo intendiamo declinare il concetto di “pedagogia dell’emergenza” in chiave storiografica, indagando l’incremento della delinquenza minorile in Italia all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale a causa dell’allentamento dei legami famigliari e della vigilanza genitoriale sui minori, dalla malnutrizione, dalla promiscuità abitativa, oltre che dal generalizzato tracollo della moralità pubblica. Questo preoccupante fenomeno attirò immediatamente l’attenzione delle istituzioni, che tentarono di porvi rimedio sia con interventi repressivi – con l’istituzione di Uffici di polizia minorile e l’attività dei Tribunali per i minorenni – sia con interventi educativi e assistenziali intesi al recupero dei giovani traviati e il loro reinserimento scolastico, come quelli promossi dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, dall’Ente nazionale per la protezione morale del fanciullo e dai numerosi comitati spontanei di varia inclinazione politica sorti un po’ in tutta Italia.

Incremento della delinquenza minorile ed emergenza educativa nell’Italia del secondo dopoguerra (1945-1955)

Meda, J.
2021-01-01

Abstract

In this contribution we combine the “education in emergencies” concept with a historiographical perspective, investigating the increase in juvenile delinquency in Italy following the end of the Second World War that resulted from the loosening of family ties and the decline in the parental monitoring of children, as well as from malnu-trition, overcrowded living conditions in poor quality housing and the general collapse of public morality. This worrying situation immediately attracted the attention of the public authorities, who tried to remedy it either through repressive interventions – with the establishment of Juvenile Police Offices and the activity of the Juvenile Courts – or through educational and caregiving interventions aimed at the recovery of young offenders and their reintegration into school, such as those promoted by the Board of Education, the National Centre or Social Prevention and Defence, the National League for the Moral Protection of Children and the numerous sponta-neous committees of various political leanings that sprang up all over Italy.
2021
Pensa Multimedia
Nel presente contributo intendiamo declinare il concetto di “pedagogia dell’emergenza” in chiave storiografica, indagando l’incremento della delinquenza minorile in Italia all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale a causa dell’allentamento dei legami famigliari e della vigilanza genitoriale sui minori, dalla malnutrizione, dalla promiscuità abitativa, oltre che dal generalizzato tracollo della moralità pubblica. Questo preoccupante fenomeno attirò immediatamente l’attenzione delle istituzioni, che tentarono di porvi rimedio sia con interventi repressivi – con l’istituzione di Uffici di polizia minorile e l’attività dei Tribunali per i minorenni – sia con interventi educativi e assistenziali intesi al recupero dei giovani traviati e il loro reinserimento scolastico, come quelli promossi dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, dall’Ente nazionale per la protezione morale del fanciullo e dai numerosi comitati spontanei di varia inclinazione politica sorti un po’ in tutta Italia.
Nazionale
https://doi10.7346/PO-012021-13
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