La sempre più diffusa globalizzazione delle relazioni, siano esse interpersonali, politiche, economiche, religiose, culturali, etc., è alla base della denuncia di sempre nuove e significative forme di emergenza sociale, tutte legate all’esprimersi e al manifestarsi di estese denunce di bisogno (individuale e/o collettivo) e alla conseguente richiesta di un approccio solidale mirato alla loro migliore soluzione. Sono forme di emergenza che rendono indilazionabile una pronta e decisa assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti sociali, dalle singole individualità ai gruppi associativi, dalle istituzioni pubbliche alle variegate agenzie di servizio. Il che chiama in causa la necessità della codificazione e dell’applicazione di forme di azione la cui efficacia è prevedibilmente connessa ad un loro corretto innesto in una condivisa e produttiva progettualità culturale. Una progettualità che non può non avere un riconosciuto fondamento pedagogico e un coerente supporto scientifico a base interdisciplinare, così come emerge dal più attuale orientamento per una organizzazione dei servizi, a partire da quello scolastico, strutturati con una decisa intenzionalità inclusiva e integrativa. Dalla consapevolezza matura di detta esigenza scaturisce l’impegno pedagogico, attraverso i contributi di questa collana editoriale, che ben si innesta su quella precedente “Apprendere e progettare: diversità e integrazione” (ANICIA), per un’approfondita problematizzazione della correlazione esistente tra “bisogni speciali”, siano essi riconducibili a forme di “disabilità” oppure a condizioni di diversità culturale, e corrispettivi “processi formativi”, così da poter orientare la formulazione e la realizzazione di conseguenti e appropriati modelli progettuali di servizio.
La persona con Sindrome di Down. Riflessioni di Pedagogia e Didattica speciale per una presa in carico globale nella prospettiva inclusiva
Salis Francesca
2017-01-01
Abstract
La sempre più diffusa globalizzazione delle relazioni, siano esse interpersonali, politiche, economiche, religiose, culturali, etc., è alla base della denuncia di sempre nuove e significative forme di emergenza sociale, tutte legate all’esprimersi e al manifestarsi di estese denunce di bisogno (individuale e/o collettivo) e alla conseguente richiesta di un approccio solidale mirato alla loro migliore soluzione. Sono forme di emergenza che rendono indilazionabile una pronta e decisa assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti sociali, dalle singole individualità ai gruppi associativi, dalle istituzioni pubbliche alle variegate agenzie di servizio. Il che chiama in causa la necessità della codificazione e dell’applicazione di forme di azione la cui efficacia è prevedibilmente connessa ad un loro corretto innesto in una condivisa e produttiva progettualità culturale. Una progettualità che non può non avere un riconosciuto fondamento pedagogico e un coerente supporto scientifico a base interdisciplinare, così come emerge dal più attuale orientamento per una organizzazione dei servizi, a partire da quello scolastico, strutturati con una decisa intenzionalità inclusiva e integrativa. Dalla consapevolezza matura di detta esigenza scaturisce l’impegno pedagogico, attraverso i contributi di questa collana editoriale, che ben si innesta su quella precedente “Apprendere e progettare: diversità e integrazione” (ANICIA), per un’approfondita problematizzazione della correlazione esistente tra “bisogni speciali”, siano essi riconducibili a forme di “disabilità” oppure a condizioni di diversità culturale, e corrispettivi “processi formativi”, così da poter orientare la formulazione e la realizzazione di conseguenti e appropriati modelli progettuali di servizio.File | Dimensione | Formato | |
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