The path taken by Bloch in the Spirit of Utopia helps us to consider how the commitment to humanization can endure in history, even when it must be measured by the experience of the epochal tragic. Humanization is the key to the concrete transfiguration of reality and, in order to be given, it is necessary that life matures and it receives an adequate form. It is to meet one’s self. In the vision of young Bloch the relationship with oneself is particularly arduous. Therefore, we need a hermeneutical attitude that is involvement in the common condition of individuals and a critical-reflective detachment oriented by utopia, as a sense of the appropriate future that concerns us. In this way, a choral horizon is delineated, in one sense, that knows how to maintain the double surplus between the individual and humanity and, on the other hand, it will be necessary to rise yourself to think about salvation philosophically, intending it not as a magical - eschatological event, but as an affirmation of the human face and natural aspect in history, compared with all that is degrading and destructive. These considerations serve to affirm that a further deserve of Bloch it has been to keep himself away from the triumphalism of historical progress and to have had the courage, he that was a philosopher materialist and Marxist, to think of the eternal. The human being cannot continue to persist in ignoring or wanting to destroy his bond with good without arriving at self-destruction.

La via intrapresa da Bloch in Spirito dell’utopia ci aiuta a considerare come l’impegno per l’umanizzazione possa resistere nella storia, anche quando deve misurarsi con l’esperienza del tragico epocale. L’umanizzazione è la chiave per la trasfigurazione concreta della realtà e, affinché questa si dia, occorre che la vita maturi e riceva una forma adeguata. Si tratta di incontrare il proprio sé e nella visione del giovane Bloch il rapporto con se stessi è particolarmente arduo, perciò è necessario un atteggiamento ermeneutico che sia insieme di partecipazione alla condizione comune degli individui e di distacco critico-riflessivo orientato dall’utopia, come senso del futuro adeguato che ci inerisce. Si delinea così, per un verso, un orizzonte corale che sa mantenere la doppia eccedenza tra singolo e umanità e, per altro verso, sarà necessario elevarsi a pensare filosoficamente la salvezza, intendendola non come evento magico-escatologico, bensì come affermazione del volto umano e del volto della natura nella storia rispetto a tutto ciò che è degradante e distruttivo. Tali considerazioni servono ad affermare che un merito ulteriore di Bloch è quello di essersi tenuto lontano dal trionfalismo del progresso storico e di aver avuto il coraggio, lui filosofo materialista e marxista, di pensare l’eterno. L’essere umano non può continuare ad insistere nel misconoscere o nel voler distruggere il suo legame con il bene senza arrivare all’autodistruzione.

L’umanità come utopia. Una rilettura di “Geist der Utopie”

FALAPPA F
2019-01-01

Abstract

The path taken by Bloch in the Spirit of Utopia helps us to consider how the commitment to humanization can endure in history, even when it must be measured by the experience of the epochal tragic. Humanization is the key to the concrete transfiguration of reality and, in order to be given, it is necessary that life matures and it receives an adequate form. It is to meet one’s self. In the vision of young Bloch the relationship with oneself is particularly arduous. Therefore, we need a hermeneutical attitude that is involvement in the common condition of individuals and a critical-reflective detachment oriented by utopia, as a sense of the appropriate future that concerns us. In this way, a choral horizon is delineated, in one sense, that knows how to maintain the double surplus between the individual and humanity and, on the other hand, it will be necessary to rise yourself to think about salvation philosophically, intending it not as a magical - eschatological event, but as an affirmation of the human face and natural aspect in history, compared with all that is degrading and destructive. These considerations serve to affirm that a further deserve of Bloch it has been to keep himself away from the triumphalism of historical progress and to have had the courage, he that was a philosopher materialist and Marxist, to think of the eternal. The human being cannot continue to persist in ignoring or wanting to destroy his bond with good without arriving at self-destruction.
2019
Roma TrE-Press
La via intrapresa da Bloch in Spirito dell’utopia ci aiuta a considerare come l’impegno per l’umanizzazione possa resistere nella storia, anche quando deve misurarsi con l’esperienza del tragico epocale. L’umanizzazione è la chiave per la trasfigurazione concreta della realtà e, affinché questa si dia, occorre che la vita maturi e riceva una forma adeguata. Si tratta di incontrare il proprio sé e nella visione del giovane Bloch il rapporto con se stessi è particolarmente arduo, perciò è necessario un atteggiamento ermeneutico che sia insieme di partecipazione alla condizione comune degli individui e di distacco critico-riflessivo orientato dall’utopia, come senso del futuro adeguato che ci inerisce. Si delinea così, per un verso, un orizzonte corale che sa mantenere la doppia eccedenza tra singolo e umanità e, per altro verso, sarà necessario elevarsi a pensare filosoficamente la salvezza, intendendola non come evento magico-escatologico, bensì come affermazione del volto umano e del volto della natura nella storia rispetto a tutto ciò che è degradante e distruttivo. Tali considerazioni servono ad affermare che un merito ulteriore di Bloch è quello di essersi tenuto lontano dal trionfalismo del progresso storico e di aver avuto il coraggio, lui filosofo materialista e marxista, di pensare l’eterno. L’essere umano non può continuare ad insistere nel misconoscere o nel voler distruggere il suo legame con il bene senza arrivare all’autodistruzione.
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