A seguito della digitalizzazione del Fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli, avviata da tempo e appena giunta a conclusione, nel 2018 l’Università di Macerata ha promosso un analogo progetto relativo a tutti quei manoscritti che non essendo rimasti nella disponibilità di Antonio Ranieri alla morte del poeta, sono attualmente conservati in numerosi istituti italiani ed esteri. La ricognizione extra-napoletana intende ricostruire le dinamiche della confluenza delle carte leopardiane nelle collezioni che oggi le ospitano, evidenziando la necessità di procedere alla realizzazione di un catalogo unico per tutti i manoscritti di Leopardi e di creare uno strumento scientifico in grado non soltanto di dare conto della localizzazione di documenti di estrema importanza, ma anche di metterne a disposizione la riproduzione digitale e i metadati. Biblioteca Digitale Leopardiana sarà dunque un catalogo informatizzato dei manoscritti, arricchito dalle immagini acquisite direttamente sui documenti originali, che consentirà di visualizzare le singole schede e di verificarne le descrizioni. I dati, costantemente aggiornabili e valorizzabili, agevoleranno gli studi leopardiani e saranno fruibili, almeno in una fase iniziale, attraverso due canali ufficiali dell’ICCU, ManusOnLine e InternetCulturale, da cui sarà possibile esportare il tracciato dei metadati in formato XML a garanzia della conservazione a lungo termine e dell’interoperabilità con altri sistemi.

Il progetto Biblioteca Digitale Leopardiana: per una catalogazione e digitalizzazione dei manoscritti autografi di Giacomo Leopardi

Melosi, Laura;Marozzi, Gioele
2021-01-01

Abstract

A seguito della digitalizzazione del Fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli, avviata da tempo e appena giunta a conclusione, nel 2018 l’Università di Macerata ha promosso un analogo progetto relativo a tutti quei manoscritti che non essendo rimasti nella disponibilità di Antonio Ranieri alla morte del poeta, sono attualmente conservati in numerosi istituti italiani ed esteri. La ricognizione extra-napoletana intende ricostruire le dinamiche della confluenza delle carte leopardiane nelle collezioni che oggi le ospitano, evidenziando la necessità di procedere alla realizzazione di un catalogo unico per tutti i manoscritti di Leopardi e di creare uno strumento scientifico in grado non soltanto di dare conto della localizzazione di documenti di estrema importanza, ma anche di metterne a disposizione la riproduzione digitale e i metadati. Biblioteca Digitale Leopardiana sarà dunque un catalogo informatizzato dei manoscritti, arricchito dalle immagini acquisite direttamente sui documenti originali, che consentirà di visualizzare le singole schede e di verificarne le descrizioni. I dati, costantemente aggiornabili e valorizzabili, agevoleranno gli studi leopardiani e saranno fruibili, almeno in una fase iniziale, attraverso due canali ufficiali dell’ICCU, ManusOnLine e InternetCulturale, da cui sarà possibile esportare il tracciato dei metadati in formato XML a garanzia della conservazione a lungo termine e dell’interoperabilità con altri sistemi.
2021
ICCU
Nazionale
https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/2776/1953
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