In this contribution I’m presenting an outline of Aristotle’s method in his physical and biological works, pointing out the ductile method, typical of Aristotle, and the variety of interpretation schemes of the reality, implied by this method. This approach is much remarkable in the context of a science, like physics, which offers a very wide range of applications and is defined by Aristotle as the science of «what happens always or in most cases» (Physics, II, 8, 198b35). The argumentation is organized as follows: 1. the definition of Aristotle’s concept of physis and natural science; 2. the outline of physikos’ research field, defined as who looks after the form joined to the matter; 3. the gnoseological procedure of multiplying the explanatory schemes of reality, in order to understand it in all of its complexity; 4. the interpretation of this gnoseological approach as the underlying explanation of the methodological variety which characterize Aristotle’s work; 5. the characterization of the method (or methods) to be applied to the natural science: in fact, in Aristotle’s physical work it’s possible to recognize both the presence and the collaboration of two constant movements, that respond to different goals: 5.1 the analysis of the predecessors’ endoxa, field where Aristotle works in a dialectic way; 5.2 the procedure that goes from the general to the particular in more articulations that outline, in different contexts, as an inductive method as a deductive method.

In questo intervento mi propongo di dare un quadro del metodo aristotelico nelle opere fisiche e biologiche, rilevando la duttilità metodologica tipica di Aristotele e la varietà di schemi interpretativi della realtà che tale metodologia sottintende, nel contesto di una scienza come la fisica che offre un vastissimo campo di applicazione ed è definita dallo Stagirita la scienza di «ciò che accade sempre o per lo più» (Fisica, II 8, 198b35). L’argomentazione si articola come segue: 1. la definizione del concetto aristotelico di physis e di scienza della natura; 2. la delineazione del campo di indagine del physikos, definito come colui che si occupa della forma unita alla materia; 3. l’individuazione, nel pensiero aristotelico, di un approccio gnoseologico di fondo che consiste nel moltiplicare gli schemi esplicativi della realtà, per poterla comprendere e spiegare in tutta la sua complessità; 4. la valutazione della ricaduta di tale ricchezza gnoseologica a livello metodologico: è, infatti, possibile spiegare la radicale duttilità metodologica aristotelica come un’espressione, sul piano del metodo, di questo suo atteggiamento gnoseologico. 5. la caratterizzazione del metodo (o dei metodi) da applicare alla scienza della natura: si individua, infatti, nell’opera fisica la compresenza e la collaborazione di due movenze costanti che rispondono a finalità diverse: 5.1 l’analisi degli endoxa dei predecessori, terreno sul quale Aristotele opera dialetticamente; 5.2 il procedimento che va dal generale al particolare nelle sue varie articolazioni che delineano, in contesti diversi, tanto un metodo induttivo quanto un metodo deduttivo.

I diversi approcci metodologici nell’opera fisica di Aristotele

Palpacelli L.
2009-01-01

Abstract

In this contribution I’m presenting an outline of Aristotle’s method in his physical and biological works, pointing out the ductile method, typical of Aristotle, and the variety of interpretation schemes of the reality, implied by this method. This approach is much remarkable in the context of a science, like physics, which offers a very wide range of applications and is defined by Aristotle as the science of «what happens always or in most cases» (Physics, II, 8, 198b35). The argumentation is organized as follows: 1. the definition of Aristotle’s concept of physis and natural science; 2. the outline of physikos’ research field, defined as who looks after the form joined to the matter; 3. the gnoseological procedure of multiplying the explanatory schemes of reality, in order to understand it in all of its complexity; 4. the interpretation of this gnoseological approach as the underlying explanation of the methodological variety which characterize Aristotle’s work; 5. the characterization of the method (or methods) to be applied to the natural science: in fact, in Aristotle’s physical work it’s possible to recognize both the presence and the collaboration of two constant movements, that respond to different goals: 5.1 the analysis of the predecessors’ endoxa, field where Aristotle works in a dialectic way; 5.2 the procedure that goes from the general to the particular in more articulations that outline, in different contexts, as an inductive method as a deductive method.
2009
Editora da Universidade Federal de Uberlandia
In questo intervento mi propongo di dare un quadro del metodo aristotelico nelle opere fisiche e biologiche, rilevando la duttilità metodologica tipica di Aristotele e la varietà di schemi interpretativi della realtà che tale metodologia sottintende, nel contesto di una scienza come la fisica che offre un vastissimo campo di applicazione ed è definita dallo Stagirita la scienza di «ciò che accade sempre o per lo più» (Fisica, II 8, 198b35). L’argomentazione si articola come segue: 1. la definizione del concetto aristotelico di physis e di scienza della natura; 2. la delineazione del campo di indagine del physikos, definito come colui che si occupa della forma unita alla materia; 3. l’individuazione, nel pensiero aristotelico, di un approccio gnoseologico di fondo che consiste nel moltiplicare gli schemi esplicativi della realtà, per poterla comprendere e spiegare in tutta la sua complessità; 4. la valutazione della ricaduta di tale ricchezza gnoseologica a livello metodologico: è, infatti, possibile spiegare la radicale duttilità metodologica aristotelica come un’espressione, sul piano del metodo, di questo suo atteggiamento gnoseologico. 5. la caratterizzazione del metodo (o dei metodi) da applicare alla scienza della natura: si individua, infatti, nell’opera fisica la compresenza e la collaborazione di due movenze costanti che rispondono a finalità diverse: 5.1 l’analisi degli endoxa dei predecessori, terreno sul quale Aristotele opera dialetticamente; 5.2 il procedimento che va dal generale al particolare nelle sue varie articolazioni che delineano, in contesti diversi, tanto un metodo induttivo quanto un metodo deduttivo.
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