Trattandosi del primo articolo di questa nuova sezione della rivista, il presente lavoro è finalizzato a incorniciare l’area di intervento, l’ambito sul quale potranno essere costruiti altri prodotti. Questo framework scientifico e culturale ha le sue ragioni di esistere in quanto il tema delle attività motorie e sportive è per sua natura trasversale e abbraccia, pertanto, scienze cosiddette hard e soft, dalla biochimica alla filosofia, dalla fisiologia all’antropologia, dalle neuroscienze alla pedagogia, dalla psicologia alla biomeccanica, ecc. È mia intenzione, pertanto, orientare il lettore a comprendere come oggi il corpo, il movimento e lo sport — quali forme riconosciute di espressione naturale e sociale della persona — possano assumere una valenza formativa e pedagogicamente significativa, sia per la costruzione dei saperi e delle abilità, sia per qualificare ulteriormente i processi inclusivi nell’ambito della didattica ordinaria. In questo scenario, il paradigma dell’Embodied Cognitive Science (ECS; Gomez Paloma, 2013) emerge con fierezza e assume la valenza di base, scientifica e contestuale, sulla quale investire energie euristiche per affinare quadri teorici a supporto dei protocolli applicativi, costruire sperimentazioni e progetti di ricerca-azione, analizzare e riflettere sulle esperienze didattiche evidence based che lo possono identificare come modello vincente. Nello specifico, partendo da un inquadramento scientifico dei neuroni specchio (Rizzolatti e Sinigaglia, 2006), si è sviluppato in modo articolato e logico il valore della corporeità, con la quale gli stessi neuroni consentono fenomenologicamente che si innesti l’intersoggettività sociale. Gli effetti di questo fenomeno, denominato embodiment, apre nuovi scenari relativi alle implicazioni didattiche che derivano dalle innovative scoperte neuroscientifiche (Damasio, 1995; Gallese, 2005). Partendo dalla pedagogia del corpo e aprendo le porte all’educazione motoria, la didattica ordinaria e quella inclusiva giustificano con maggior significatività e ricaduta l’innesto delle neuroscienze. Quando l’importanza della corporeità e della emozionalità negli apprendimenti significativi e nella cultura dell’inclusione inizia ad acquisire senso e validità, ecco però che c’è sempre la multimedialità. Ci si interroga e si pongono dubbi e perplessità su come operare costruttivamente a scuola. Ci si chiede, pertanto, se e come sia il caso di ripensare a una didattica ECS based (Gomez Paloma e Damiani, 2015), che valorizzi, cioè, il corpo e il movimento come parti integranti del processo formativo.

Embodied Cognitive Science. Corpo, movimento e sport per una didattica più inclusiva

GOMEZ PALOMA, F.
2016-01-01

Abstract

Trattandosi del primo articolo di questa nuova sezione della rivista, il presente lavoro è finalizzato a incorniciare l’area di intervento, l’ambito sul quale potranno essere costruiti altri prodotti. Questo framework scientifico e culturale ha le sue ragioni di esistere in quanto il tema delle attività motorie e sportive è per sua natura trasversale e abbraccia, pertanto, scienze cosiddette hard e soft, dalla biochimica alla filosofia, dalla fisiologia all’antropologia, dalle neuroscienze alla pedagogia, dalla psicologia alla biomeccanica, ecc. È mia intenzione, pertanto, orientare il lettore a comprendere come oggi il corpo, il movimento e lo sport — quali forme riconosciute di espressione naturale e sociale della persona — possano assumere una valenza formativa e pedagogicamente significativa, sia per la costruzione dei saperi e delle abilità, sia per qualificare ulteriormente i processi inclusivi nell’ambito della didattica ordinaria. In questo scenario, il paradigma dell’Embodied Cognitive Science (ECS; Gomez Paloma, 2013) emerge con fierezza e assume la valenza di base, scientifica e contestuale, sulla quale investire energie euristiche per affinare quadri teorici a supporto dei protocolli applicativi, costruire sperimentazioni e progetti di ricerca-azione, analizzare e riflettere sulle esperienze didattiche evidence based che lo possono identificare come modello vincente. Nello specifico, partendo da un inquadramento scientifico dei neuroni specchio (Rizzolatti e Sinigaglia, 2006), si è sviluppato in modo articolato e logico il valore della corporeità, con la quale gli stessi neuroni consentono fenomenologicamente che si innesti l’intersoggettività sociale. Gli effetti di questo fenomeno, denominato embodiment, apre nuovi scenari relativi alle implicazioni didattiche che derivano dalle innovative scoperte neuroscientifiche (Damasio, 1995; Gallese, 2005). Partendo dalla pedagogia del corpo e aprendo le porte all’educazione motoria, la didattica ordinaria e quella inclusiva giustificano con maggior significatività e ricaduta l’innesto delle neuroscienze. Quando l’importanza della corporeità e della emozionalità negli apprendimenti significativi e nella cultura dell’inclusione inizia ad acquisire senso e validità, ecco però che c’è sempre la multimedialità. Ci si interroga e si pongono dubbi e perplessità su come operare costruttivamente a scuola. Ci si chiede, pertanto, se e come sia il caso di ripensare a una didattica ECS based (Gomez Paloma e Damiani, 2015), che valorizzi, cioè, il corpo e il movimento come parti integranti del processo formativo.
2016
Erickson
Nazionale
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
CorporeamenteINT_DADI 3-3_113.pdf

Open Access dal 04/03/2021

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: DRM non definito
Dimensione 179.75 kB
Formato Adobe PDF
179.75 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/280854
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact