In un articolo pubblicato recentemente (Schaffer, 2010a), Jonathan Schaffer distingue tra due tipi di monismo: monismo dell’esistenza e monismo della priorità. Secondo i sostenitori del monismo dell’esistenza, esiste un solo oggetto concreto – l’universo – e tutti gli oggetti che comunemente riteniamo concreti e distinti tra loro – il nostro amico Antonio, il tavolo, le sedie, gli alberi e le stelle – non sono altro che modi o accidenti o astrazioni di questo unico oggetto concreto. Schaffer ritiene che questo tipo di monismo sia una teoria inaccettabile. Viceversa, secondo Schaffer, esistono molteplici oggetti concreti, che sono parti di un unico oggetto concreto, l’universo, dotato di priorità rispetto alle sue parti. Tale priorità è sia ontologica che esplicativa. In questo intervento, esaminerò brevemente la posizione di Schaffer, che pare ben più plausibile di quella dei sostenitori del monismo dell’esistenza, e uno degli argomenti proposti dal filosofo a sostegno del monismo della priorità. Questo argomento si fonda su alcune premesse che, secondo Schaffer, sono accettabili per il senso comune (cfr. Schaffer, 2010a, pp. 46–50). Mediante gli altri argomenti proposti nello stesso articolo, Schaffer conclude che il monismo della priorità è più plausibile del pluralismo nell’attuale quadro della fisica quantistica (anche se non potrò qui valutare tale affermazione, perché mi concentrerò su altri aspetti del monismo della priorità), che non è necessario accettare che gli oggetti concreti basilari siano qualitativamente omogenei (come invece sostenuto dai pluralisti contro i monisti, così da escludere che l’universo, essendo eterogeneo, possa essere un oggetto concreto basilare) e che il monismo della priorità, a differenza del pluralismo, è compatibile con la possibilità di un universo privo di parti concrete basilari (cfr. Schaffer, 2010a, pp. 50–65). Data la complessità della posizione di Schaffer e la varietà degli argomenti, non posso certamente procedere ad una confutazione del monismo della priorità. Il mio intento, piuttosto, è quello di delineare alcuni vizi e almeno una virtù di questa posizione.

Tutti per uno, uno per tutti. Vizi e virtù del monismo

Paolini Paoletti, Michele
2013-01-01

Abstract

In un articolo pubblicato recentemente (Schaffer, 2010a), Jonathan Schaffer distingue tra due tipi di monismo: monismo dell’esistenza e monismo della priorità. Secondo i sostenitori del monismo dell’esistenza, esiste un solo oggetto concreto – l’universo – e tutti gli oggetti che comunemente riteniamo concreti e distinti tra loro – il nostro amico Antonio, il tavolo, le sedie, gli alberi e le stelle – non sono altro che modi o accidenti o astrazioni di questo unico oggetto concreto. Schaffer ritiene che questo tipo di monismo sia una teoria inaccettabile. Viceversa, secondo Schaffer, esistono molteplici oggetti concreti, che sono parti di un unico oggetto concreto, l’universo, dotato di priorità rispetto alle sue parti. Tale priorità è sia ontologica che esplicativa. In questo intervento, esaminerò brevemente la posizione di Schaffer, che pare ben più plausibile di quella dei sostenitori del monismo dell’esistenza, e uno degli argomenti proposti dal filosofo a sostegno del monismo della priorità. Questo argomento si fonda su alcune premesse che, secondo Schaffer, sono accettabili per il senso comune (cfr. Schaffer, 2010a, pp. 46–50). Mediante gli altri argomenti proposti nello stesso articolo, Schaffer conclude che il monismo della priorità è più plausibile del pluralismo nell’attuale quadro della fisica quantistica (anche se non potrò qui valutare tale affermazione, perché mi concentrerò su altri aspetti del monismo della priorità), che non è necessario accettare che gli oggetti concreti basilari siano qualitativamente omogenei (come invece sostenuto dai pluralisti contro i monisti, così da escludere che l’universo, essendo eterogeneo, possa essere un oggetto concreto basilare) e che il monismo della priorità, a differenza del pluralismo, è compatibile con la possibilità di un universo privo di parti concrete basilari (cfr. Schaffer, 2010a, pp. 50–65). Data la complessità della posizione di Schaffer e la varietà degli argomenti, non posso certamente procedere ad una confutazione del monismo della priorità. Il mio intento, piuttosto, è quello di delineare alcuni vizi e almeno una virtù di questa posizione.
2013
E. Brocca, L. Caffo
Nazionale
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