La Convenzione tra la Santa Sede e l’Italia sullo scambio di informazioni in materia tributaria risulta essere frutto dell’impegno internazionale della Sede Apostolica di svolgere un ruolo di garanzia, nel contesto della globalizzazione economica dei mercati, con particolare riferimento ai settori della trasparenza, della vigilanza e dell’informazione finanziaria. Nei suoi contenuti, si sottolineano puntuali riferimenti alle disposizioni del Trattato lateranense, in particolare all’art. 11 che conferma le prerogative in favore degli Enti centrali della Chiesa. Inoltre, in relazione al regime fiscale peculiare degli immobili ecclesiastici situati nelle zone extraterritoriali, la Convenzione ribadisce l’esenzione da ogni tributo, risolvendo un incerto regime giuridico conseguente a recenti contrasti giurisprudenziali. La stipula di tale atto internazionale rappresenta un ulteriore importante tassello nel percorso di cooperazione tra Stato e Chiesa, due ordinamenti indipendenti e sovrani, accomunati dalla storia, che si sostengono reciprocamente conservando e rafforzando un legame peculiare e caratteristico. Una «collaborazione nella distinzione», inserita in un contesto internazionale sempre più articolato e globale.
Nuove forme di “collaborazione nella distinzione” tra Santa Sede e Italia. La Convenzione in materia di scambio di informazioni tributarie.
Giuseppe Rivetti;Francesca Moroni
2019-01-01
Abstract
La Convenzione tra la Santa Sede e l’Italia sullo scambio di informazioni in materia tributaria risulta essere frutto dell’impegno internazionale della Sede Apostolica di svolgere un ruolo di garanzia, nel contesto della globalizzazione economica dei mercati, con particolare riferimento ai settori della trasparenza, della vigilanza e dell’informazione finanziaria. Nei suoi contenuti, si sottolineano puntuali riferimenti alle disposizioni del Trattato lateranense, in particolare all’art. 11 che conferma le prerogative in favore degli Enti centrali della Chiesa. Inoltre, in relazione al regime fiscale peculiare degli immobili ecclesiastici situati nelle zone extraterritoriali, la Convenzione ribadisce l’esenzione da ogni tributo, risolvendo un incerto regime giuridico conseguente a recenti contrasti giurisprudenziali. La stipula di tale atto internazionale rappresenta un ulteriore importante tassello nel percorso di cooperazione tra Stato e Chiesa, due ordinamenti indipendenti e sovrani, accomunati dalla storia, che si sostengono reciprocamente conservando e rafforzando un legame peculiare e caratteristico. Una «collaborazione nella distinzione», inserita in un contesto internazionale sempre più articolato e globale.File | Dimensione | Formato | |
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