La presente ricerca intende dimostrare le ampie potenzialità euristiche delle fonti orali nell’ambito storico-educativo attraverso la raccolta e l’analisi di un significativo campione di testimonianze di ex-maestri e maestre e di ex-alunni ed alunne sulla storia della scuola nel territorio marchigiano in età contemporanea. Seppur l’utilizzo delle fonti orali sia oggi ampiamente accettata dalla storiografia educativa, i pochi studi intrapresi nello specifico ambito della storia dell’educazione sull’uso di tali risorse dimostrano che si tratta di un territorio ancora largamente inesplorato. Sono state intervistate 52 persone che hanno frequentato le scuole elementari, quindi ex-alunni e alunne ed ex- maestri e maestre, sottoponendo ad esse un questionario per indagare sulle reali pratiche didattiche ed educative svolte all’interno dell’aula scolastica, ma anche sulla cultura materiale della scuola e sui costumi educativi in atto, principalmente tra gli anni Trenta e Settanta del Novecento. Nel primo capitolo di questo lavoro, dopo aver presentato una rassegna delle più recenti tendenze storiografiche in ambito storico-educativo e degli studi più recenti e accreditati dedicati alla metodologia di raccolta e di analisi delle fonti orali in Italia, tenendo conto delle numerose problematiche metodologiche insite nella raccolta delle fonti orali, sono state illustrate le prime ricerche italiane avviate in questi anni, le quali hanno rappresentato un imprescindibile punto di riferimento in questa indagine. Il secondo capitolo è dedicato ai risultati della raccolta delle testimonianze, con particolare attenzione alla metodologia di lavoro e alle principali tematiche emerse dalle interviste, le quali hanno evidenziato l’importanza delle fonti orali nella ricerca storico-educativa per conoscere costumi educativi e pratiche didattiche e disciplinari in uso nelle aule scolastiche. Sono state estrapolate dalle interviste le dichiarazioni più significative e sono state analizzate, riservando maggiore considerazione a quegli aspetti della vita scolastica che emergono principalmente attraverso una testimonianza orale, restituendo un quadro assai meno monolitico della scuola elementare marchigiana studiata da un punto di vista eminentemente storico-istituzionale. Infine, nel terzo capitolo, oltre alla presentazione di alcune iniziative di public history in occasione delle quali sono stati illustrati i primi risultati della ricerca e che hanno permesso di avviare un costruttivo confronto con la società, è stata spiegata la fase di ideazione, progettazione e realizzazione di un laboratorio rivolto alle scuole primarie sul tema delle fonti orali, in collaborazione con la commissione didattica del Museo della scuola «Paolo e Ornella Ricca» dell’Università di Macerata. Si tratta di un laboratorio che non solo ha dimostrato in che modo il patrimonio immateriale della scuola possa diventare uno strumento per la didattica della storia nella scuola, ma ha permesso agli studenti e alle studentesse di acquisire una serie di competenze trasversali in ambito multimediale e giornalistico. La presente ricerca ha quindi inteso dimostrare che le fonti orali rappresentano un’importante risorsa per affrontare le nuove sfide euristiche della storiografia educativa. Attraverso le vive voci dei protagonisti della scuola del passato è infatti possibile tentare di indagare quale fosse la «scuola reale» dietro quella «legale» studiata attraverso la manualistica, la stampa pedagogica e la legislazione e ricostruire una nuova storia della didattica e delle reali pratiche educative svolte in classe.

TESTIMONIANZE SULLA SCUOLA NEL TERRITORIO MARCHIGIANO IN ETÀ CONTEMPORANEA. L’archivio delle fonti orali come patrimonio storico e come strumento per la didattica della storia nella scuola primaria

LUCIA, PACIARONI
2020-01-01

Abstract

La presente ricerca intende dimostrare le ampie potenzialità euristiche delle fonti orali nell’ambito storico-educativo attraverso la raccolta e l’analisi di un significativo campione di testimonianze di ex-maestri e maestre e di ex-alunni ed alunne sulla storia della scuola nel territorio marchigiano in età contemporanea. Seppur l’utilizzo delle fonti orali sia oggi ampiamente accettata dalla storiografia educativa, i pochi studi intrapresi nello specifico ambito della storia dell’educazione sull’uso di tali risorse dimostrano che si tratta di un territorio ancora largamente inesplorato. Sono state intervistate 52 persone che hanno frequentato le scuole elementari, quindi ex-alunni e alunne ed ex- maestri e maestre, sottoponendo ad esse un questionario per indagare sulle reali pratiche didattiche ed educative svolte all’interno dell’aula scolastica, ma anche sulla cultura materiale della scuola e sui costumi educativi in atto, principalmente tra gli anni Trenta e Settanta del Novecento. Nel primo capitolo di questo lavoro, dopo aver presentato una rassegna delle più recenti tendenze storiografiche in ambito storico-educativo e degli studi più recenti e accreditati dedicati alla metodologia di raccolta e di analisi delle fonti orali in Italia, tenendo conto delle numerose problematiche metodologiche insite nella raccolta delle fonti orali, sono state illustrate le prime ricerche italiane avviate in questi anni, le quali hanno rappresentato un imprescindibile punto di riferimento in questa indagine. Il secondo capitolo è dedicato ai risultati della raccolta delle testimonianze, con particolare attenzione alla metodologia di lavoro e alle principali tematiche emerse dalle interviste, le quali hanno evidenziato l’importanza delle fonti orali nella ricerca storico-educativa per conoscere costumi educativi e pratiche didattiche e disciplinari in uso nelle aule scolastiche. Sono state estrapolate dalle interviste le dichiarazioni più significative e sono state analizzate, riservando maggiore considerazione a quegli aspetti della vita scolastica che emergono principalmente attraverso una testimonianza orale, restituendo un quadro assai meno monolitico della scuola elementare marchigiana studiata da un punto di vista eminentemente storico-istituzionale. Infine, nel terzo capitolo, oltre alla presentazione di alcune iniziative di public history in occasione delle quali sono stati illustrati i primi risultati della ricerca e che hanno permesso di avviare un costruttivo confronto con la società, è stata spiegata la fase di ideazione, progettazione e realizzazione di un laboratorio rivolto alle scuole primarie sul tema delle fonti orali, in collaborazione con la commissione didattica del Museo della scuola «Paolo e Ornella Ricca» dell’Università di Macerata. Si tratta di un laboratorio che non solo ha dimostrato in che modo il patrimonio immateriale della scuola possa diventare uno strumento per la didattica della storia nella scuola, ma ha permesso agli studenti e alle studentesse di acquisire una serie di competenze trasversali in ambito multimediale e giornalistico. La presente ricerca ha quindi inteso dimostrare che le fonti orali rappresentano un’importante risorsa per affrontare le nuove sfide euristiche della storiografia educativa. Attraverso le vive voci dei protagonisti della scuola del passato è infatti possibile tentare di indagare quale fosse la «scuola reale» dietro quella «legale» studiata attraverso la manualistica, la stampa pedagogica e la legislazione e ricostruire una nuova storia della didattica e delle reali pratiche educative svolte in classe.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/264822
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