Francesco Coletti e il fascismo: dal “Corriere della sera” a Carlo Cattaneo

Nel 1934 Francesco Coletti termina un’antologia di scritti di Carlo Cattaneo commissionatagli dal Ramo Editoriale degli Agricoltori nei primi anni Venti. Nel licenziare le bozze della sua introduzione si imbatte, però, nel diniego del Ministro dell’Agricoltura Giuseppe Tassinari che avrebbe dovuto pubblicare l’opera in qualità di direttore del Ramo Editoriale degli Agricoltori. Da questa interrotta iniziativa editoriale, l’articolo percorre una direzione di storia del pensiero economico e una di più ampio carattere storico-politico. Nella prima mette in luce l’interesse di Coletti per Cattaneo in una fase dell’attività che coincide, in parte, con la produzione per il “Corriere della sera”. Cogliere i tratti principali di questa produzione aiuta a gettare luce sui contorni del problematico e ancora in ombra rapporto dello studioso marchigiano con il fascismo. La seconda traiettoria sottolinea, invece, che l’interesse di Coletti per Cattaneo avviene in anni in cui proprio su Cattaneo, come su tutta la tradizione culturale e politica risorgimentale, si accende la dialettica fascismo/antifascismo. La ricostruzione della vicenda svela così aspetti che possono emergere da un testo non pubblicato ma denso di implicazioni politiche e culturali. In 1934, Francesco Coletti finished a collection of works by Carlo Cattaneo, commissioned by the Ramo Editoriale degli Agricoltori in the early 1920s. However, while passing the proofs for press, the work was refused by the Minister of Agriculture, Giuseppe Tassinari. He had to publish the book as director of the Ramo Editoriale degli Agricoltori. From this interrupted editorial initiative, this article then follows a direction of history of economic thought and one of wider historical-political character. In the first trajectory, it highlights Coletti’s interest in Cattaneo in a period of activity that partially coincided with the work for “Corriere della sera”. Capturing the main features of this effort helps to shed light on the outlines of the problem and the scholar’s relationship with fascism which was still in the shadows. The second trajectory emphasizes that Coletti’s interest in Cattaneo took place precisely in the years when the fascism-antifascism dialectics focused on Cattaneo as it did with the entire cultural and political tradition of the Risorgimento. Thus, the reconstruction of the event reveals aspects that can emerge from a text which is unpublished but full of political and cultural implications.