The concept of hermeneutic science is outlined by Habermas as a reflection within the ordinary language, addressed to the dialogic dimension of intersubjective recognition and connected to the juridical guarantee. The guarantee function fulfilled by the discursive agreement towards every real dialogue is obvious: it indicates the main reference point for the regulation and coordination of social action, tracing a line of demarcation between being and having to be, facts and norms. Speech, communicative agreement and legal guarantee are mutually qualified terms where the public discussion of institutional issues makes it possible to define the normative validity as non-assimilatory generality, placed beyond any populistic yearning, tracing a line of demarcation between law and power. The idea of deliberative democracy expresses the relationship and distinction between the universalism of rights and the factuality of the norm issuing, between the idea of good and the idea of right, in order to support democratic decision-making legitimacy. Combining the reasons of the markets with those of civil solidarity, through independent forms of regulation both from the obsolete state sovereignties and from the traditional international perspectives, represents a primary challenge of the Habermasian theory where the critical role of the rational public sphere appears fundamental.

Il concetto di scienza ermeneutica viene delineato da Habermas come riflessione interna al linguaggio ordinario, rivolto alla dimensione dialogica del riconoscimento intersoggettivo e connesso alla garanzia giuridica. Come tale esso si distingue dall’interpretazione scientifica dei fenomeni e dall’ambito degli unilaterali linguaggi esperti, appartenenti ai settori specializzati dell’agire sociale. Evidente è la funzione di garanzia assolta dall’intesa discorsiva verso ogni dialogo reale: essa indica il principale referente normativo e di coordinazione dell’azione sociale, tracciando una linea di demarcazione tra essere e dover essere, fatti e norme. Discorso, intesa comunicativa e garanzia giuridica si rivelano termini reciprocamente qualificantesi laddove la pubblica discussione delle questioni istituzionalmente rilevanti consente di definire la validità e la legittimazione normativa come generalità non assimilatoria, posta oltre ogni anelito populistico, tracciante una linea di demarcazione tra bisogni collettivi e preferenze individuali, tra diritto e potere. L’idea della democrazia deliberativa esprime il rapporto e la distinzione tra universalismo dei diritti e fattualità della normazione, tra idea del bene e idea del giusto, a sostegno democratico della legittimazione decisionale. Coniugare le ragioni dei mercati con quelle della solidarietà civile - attraverso forme di regolamentazione indipendenti tanto dalle obsolete sovranità statali quanto dalle tradizionali prospettive internazionalistiche - rappresenta una sfida primaria della teoria habermasiana dove il ruolo di critica della sfera pubblica razionale appare fondamentale. Se la sfera pubblica indichi un luogo di eguaglianza formale o se essa sia idonea a garantire le medesime opportunità di influenzare i processi di formazione dell’opinione e della volontà generale rappresenta una questione critica centrale.

Democracy and language in Jürgen Habermas's theory of discourse

Maceratini, Arianna
2019-01-01

Abstract

The concept of hermeneutic science is outlined by Habermas as a reflection within the ordinary language, addressed to the dialogic dimension of intersubjective recognition and connected to the juridical guarantee. The guarantee function fulfilled by the discursive agreement towards every real dialogue is obvious: it indicates the main reference point for the regulation and coordination of social action, tracing a line of demarcation between being and having to be, facts and norms. Speech, communicative agreement and legal guarantee are mutually qualified terms where the public discussion of institutional issues makes it possible to define the normative validity as non-assimilatory generality, placed beyond any populistic yearning, tracing a line of demarcation between law and power. The idea of deliberative democracy expresses the relationship and distinction between the universalism of rights and the factuality of the norm issuing, between the idea of good and the idea of right, in order to support democratic decision-making legitimacy. Combining the reasons of the markets with those of civil solidarity, through independent forms of regulation both from the obsolete state sovereignties and from the traditional international perspectives, represents a primary challenge of the Habermasian theory where the critical role of the rational public sphere appears fundamental.
2019
De Gruyter
Il concetto di scienza ermeneutica viene delineato da Habermas come riflessione interna al linguaggio ordinario, rivolto alla dimensione dialogica del riconoscimento intersoggettivo e connesso alla garanzia giuridica. Come tale esso si distingue dall’interpretazione scientifica dei fenomeni e dall’ambito degli unilaterali linguaggi esperti, appartenenti ai settori specializzati dell’agire sociale. Evidente è la funzione di garanzia assolta dall’intesa discorsiva verso ogni dialogo reale: essa indica il principale referente normativo e di coordinazione dell’azione sociale, tracciando una linea di demarcazione tra essere e dover essere, fatti e norme. Discorso, intesa comunicativa e garanzia giuridica si rivelano termini reciprocamente qualificantesi laddove la pubblica discussione delle questioni istituzionalmente rilevanti consente di definire la validità e la legittimazione normativa come generalità non assimilatoria, posta oltre ogni anelito populistico, tracciante una linea di demarcazione tra bisogni collettivi e preferenze individuali, tra diritto e potere. L’idea della democrazia deliberativa esprime il rapporto e la distinzione tra universalismo dei diritti e fattualità della normazione, tra idea del bene e idea del giusto, a sostegno democratico della legittimazione decisionale. Coniugare le ragioni dei mercati con quelle della solidarietà civile - attraverso forme di regolamentazione indipendenti tanto dalle obsolete sovranità statali quanto dalle tradizionali prospettive internazionalistiche - rappresenta una sfida primaria della teoria habermasiana dove il ruolo di critica della sfera pubblica razionale appare fondamentale. Se la sfera pubblica indichi un luogo di eguaglianza formale o se essa sia idonea a garantire le medesime opportunità di influenzare i processi di formazione dell’opinione e della volontà generale rappresenta una questione critica centrale.
Internazionale
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